UNIFORM-Agri in collaborazione con Elanco ha messo a punto un nuovo strumento all’interno del proprio software gestionale, l’Allerta Rischio Chetosi: la lista di allerta chetosi che permette di identificare le bovine a rischio prima del parto, in tempo utile per poter intervenire. Agire in prevenzione e ripristinare il pieno potenziale dell’animale vuol dire non compromettere la salute della bovina e il successo della lattazione.

Chetosi: un problema sottostimato

Nel periodo di transizione la vacca da latte è sottoposta ad una grande richiesta energetica (+300%)1 per la crescita fetale e l’inizio della produzione di latte: ne consegue un bilancio energetico negativo (NEB) che si manifesta sia prima, ma soprattutto dopo il parto. Ciò è accompagnato da un aumento dei corpi chetonici che possono essere rilevati nel sangue (BHBA≥1,2mmol/L) latte ed urine.

Sebbene l’aumento dei corpi chetonici provochi spesso solo sintomi lievi o invisibili, il danno economico è molto importante per l’allevatore. La chetosi è quindi spesso sottostimata sia per la frequenza con cui si manifesta che per la gravità delle sue conseguenze.

Le ricerche internazionali stimano in € 2572 la perdita economica per ogni vacca con chetosi, un dato medio che non tiene conto del valore genetico dell’animale o della destinazione del latte prodotto.

Le vacche con chetosi mostrano una riduzione della produzione di latte (300-500 Kg in meno in mandrie a rischio)4, un peggioramento delle performance riproduttive3,4 (prolungamento dell’intervallo parto concepimento di 22 giorni e tasso di concepimento alla prima inseminazione ridotto del 33%)5 e un deterioramento dello stato di salute: aumenta il rischio di dislocazione dell’abomaso di 3-8 volte6 e viene compromessa la funzionalità del sistema immunitario4,7 incrementando l’insorgenza di metriti (+300%)6, di mastiti (+200%)6 e ritenzione di placenta (+200%)6.

Un quadro estremamente complesso, che aumenta di 3 volte il rischio di riforma involontaria all’inizio della lattazione2.

In Europa la chetosi colpisce gli allevamenti da latte con una prevalenza superiore al 30%: in uno studio su 131 allevamenti da latte la chetosi è stata rilevata mediamente sul 39% delle bovine, con variabilità fra le nazioni che andavano dal 31% al 53%8.

Data la grande diffusione del problema e le pesanti conseguenze economiche, prevenire è sicuramente meglio che curare: se si lascia alla chetosi il tempo di indebolire l’organismo della bovina non sarà più possibile recuperare integralmente le perdite!

Allerta Rischio Chetosi: il sistema di allarme che aspettavi

UNIFORM-Agri, azienda olandese operante a livello internazionale specializzata in soluzioni gestionali per allevamenti da latte, ha sviluppato in collaborazione con Elanco uno strumento intelligente, gratuito e immediatamente disponibile per tutti gli allevatori che utilizzano il software gestionale UNIFORM.

Lo strumento di Allerta Rischio Chetosi crea una lista delle bovine a rischio chetosi partendo dall’elaborazione di alcuni dati aziendali e considerando i seguenti fattori di rischio, sulla base di numerosi lavori scientifici internazionali8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,8,21,22,23,24:

  • Numero di parti ≥ 3
  • Periodo di asciutta ≥ 70 giorni
  • Intervallo interparto ≥ 480 giorni
  • Età al primo parto ≥ 27 mesi
  • Produzione nella lattazione precedente ≥ 14.000 Kg
  • Patologie della transizione nella lattazione precedente
  • Rapporto grasso/proteina nella lattazione precedente > 1,5 al primo controllo

L’allevatore può regolare alcuni parametri in base alle scelte gestionali o alle caratteristiche dell’azienda. Per ogni bovina presente nella lista è possibile visualizzare tutti i fattori di rischio che hanno portato all’allarme.

“Con l’aiuto dell’Allerta Rischio Chetosi ho una panoramica chiara e tempestiva dei miei animali a rischio in modo da poter intervenire con azioni preventive”, afferma uno dei clienti test di UNIFORM-Agri.

L’Allerta Rischio Chetosi evidenzia il potenziale rischio di chetosi al momento giusto, tra 28 e 18 giorni prima del parto. Questo consente all’allevatore e al suo veterinario di lavorare in prevenzione e scegliere adeguate strategie di intervento prima che la chetosi si verifichi.

Tutte le vacche presenti nell’elenco meritano attenzione, affinché possa esser ripristinato il loro pieno potenziale prima che la nuova lattazione abbia inizio.

Per ulteriori informazioni contattare:

A proposito di UNIFORM-AGRI

UNIFORM-Agri è un’azienda che da oltre 35 anni sviluppa e fornisce software per la gestione di allevamenti di bovine da latte in molti Paesi del mondo. Il software ha collegamenti con tutte le più importanti aziende nell’ambito di automazione della stalla. Grazie ad anni di esperienza nel collegamento di sale di mungitura, robot e sensori vari, il software UNIFORM funziona come gestionale centrale in stalla, in cui avvengono sia l’immissione che l’analisi dei dati. UNIFORM-Agri offre un servizio di qualità ai suoi utenti in tutto il mondo, in molte lingue diverse. La missione di UNIFORM-Agri è supportare gli allevatori e i loro fornitori in tutto il mondo con soluzioni IT performanti e di facile utilizzo per creare un business sostenibile e redditizio. Maggiori informazioni su www.uniform-agri.com

A proposito di ELANCO

Elanco Animal Health Incorporated (NYSE: ELAN) è un leader globale nel settore della salute animale impegnato a innovare e fornire prodotti e servizi per prevenire e curare le malattie degli animali da allevamento e da compagnia, creando valore per gli allevatori, i proprietari di animali da compagnia, i veterinari, ed il settore della salute animale nel suo complesso. Con quasi 70 anni di storia, ci impegniamo ad aiutare i nostri clienti a migliorare la salute degli animali, generando allo stesso tempo un impatto significativo sul benessere delle nostre comunità locali e globali. In Elanco, siamo guidati dalla nostra visione “Cibo e compagnia che arricchiscono la vita” e dal nostro Elanco Healthy Purpose™, il tutto per promuovere la salute degli animali, delle persone, del pianeta e della nostra attività. Maggiori informazioni su www.elanco.com.

Bibliografia

  1. Gerloff, B. J. (2000). Dry cow management for the prevention of ketosis and fatty liver in dairy cows. Veterinary Clinics of North America: Food Animal Practice, 16(2), 283-292.
  2. Raboisson, D., Mounié, M., Khenifar, E., & Maigné, E. (2015). The economic impact of subclinical ketosis at the farm level: Tackling the challenge of over-estimation due to multiple interactions. Preventive veterinary medicine, 122(4), 417-425.
  3. Walsh et al. 2007. ‘The effect of subclinical ketosis in early lactation on reproductive performance of postpartum dairy cows’.Journal of Dairy Science, 90: 2788-2796
  4. Ospina 2010. ‘Association between the proportion of sampled transition cows with increased nonesterified fatty acids and β-hydroxybutyrate and disease incidence, pregnancy rate, and milk production at the herd level’. Journal of Dairy Science, 93: 3595–3601
  5. Raboisson, D., Mounié, M., & Maigné, E. (2014). Diseases, reproductive performance, and changes in milk production associated with subclinical ketosis in dairy cows: A meta-analysis and review. Journal of dairy science, 97(12), 7547-7563. America: Food Animal Practice,16: 231-253
  6. Dohoo 1984.Subclinical ketosis prevalence and associations with production and disease’. Canadian Journal of Comparative Medicine’, 48: 1-5
  7. Sartorelli et al. 1999 ‘Non-specific immunity and ketone bodies. I: In vitro studies on chemotaxis and phagocytosis in ovine neutrophils’. Journal of Veterinary Medicine, 46: 613-619
  8. Berge, A. C., & Vertenten, G. (2014). A field study to determine the prevalence, dairy herd management systems, and fresh cow clinical conditions associated with ketosis in western European dairy herds. Journal of dairy science, 97(4), 2145-215
  9. Heringstad, Chang, Gianola, Klemetsdal 2005. Genetic analysis of clinical mastitis, milk fever, ketosis and retained placenta in three lactations of Norwegian Red cows. Dairy Sci. 88:3273-3281 .
  10. Rajala-Schultz, Grahn, McCulloch 1999. Effect of milk fever, ketosis and lameness on milk yield of dairy cows. Dairy Sci. 82:288-294
  11. Gillund, Reksen, Grahn, Karlberg 2001. Body condition related to ketosis and reproductive performance in Norwegian dairy cows. Dairy Sci. 84:1390-1396.
  12. Duffield 2000. Subclinical ketosis in lactating dairy cattle. Vet. Clin. North Am. Food Anim. 16:231-253.
  13. Roche 2009. Invited review: Body condition score and its association with dairy cow productivity, health and welfare. Dairy Sci. 92 :5769–5801.
  14. Santschi, et al. 2011. Incidence of metabolic disorders and reproductive performance following a short (35d) or conventional (60d) dry period management in commercial Holstein herds. Dairy Sci. 94 :3322-3330.
  15. Fricke 2001. Review: Twinning in Dairy Cattle. Anim. Sci. 17:61-67.
  16. Mulligan, O.Grady, Rice, Doherty 2006. A herd health approach to dairy cow nutrition and production diseases of the transition cow. Repr. Sci. 96:331-353.
  17. Duffield, T. 2007. Peripartum Metabolic Monitoring. The AABP Proceedings Vol. 40, Sept. 2007.
  18. Krogh 2011. Latent class evaluation of a milk test, a urine test, and the fat-to-protein percentage ratio in milk to diagnose ketosis in dairy cows. Dairy Sci. 94: 2360-2367.
  19. Dam, et al. 1988. The effect of age at calving on reproduction, milk production and disease incidence in the first lactation of dairy heifers. Theriogenology Vol. 30, No. 3, 583-591.
  20. Suthar VS, Canelas-Raposo J, et al. 2013. Prevalence of subclinical ketosis and relationships with postpartum diseases in European dairy cows. J Dairy Sci; 96: 2925-2938.
  21. Carrier J, Stewart S, et al. 2004. Evaluation and use of three cow side Tests for detection of subclinical ketosis in early postpartum cows. J Dai Sci; 87: 3725-3735.
  22. McArt JAA, Nydam DV, Oetzel GR. 2012. Epidemiology of subclinical ketosis in early lactation dairy cattle. J Dairy Sci; 95:5056-5066.
  23. Vanholder T, Papen J, et al. 2015. Risk factors for subclinical and clinical ketosis and association with production parameters in dairy cows in the Netherlands. J Dairy Sci; 98: 880-888. 9.
  24. Tatone, E. H., Duffield, T. F., LeBlanc, S. J., DeVries, T. J., & Gordon, J. L. (2017). Investigating the within-herd prevalence and risk factors for ketosis in dairy cattle in Ontario as diagnosed by the test-day concentration of β-hydroxybutyrate in milk. Journal of dairy science, 100(2), 1308-1318.