La voglia di “italianità” sta creando non poca confusione quando si devono tradurre termini o concetti definiti originariamente in inglese.

L’esempio più noto è stato il tradurre in italiano “welfare” come “benessere”, ma l’esempio più recente è la traduzione in italiano di “New Genomic Techniques” (NGT) con “Tecniche di Evoluzione Assistita” (TEA). Si tratta di un argomento molto delicato perché la Commissione europea vorrebbe regolamentare in maniera differente ciò che in qualche modo viene modificato geneticamente, consapevole dei giganteschi equivoci creati per errori di comunicazione e di sostanza quando decenni fa furono commercializzate nel mondo essenze vegetali come il mais BT e la soia RR geneticamente modificate.

L’opinione pubblica è già in allerta e pensa che questa proposta di legge europea sia una scappatoia per velocizzare la messa in commercio di alimenti derivanti da modificazioni genetiche. Per motivi a me ignoti, per lo stesso argomento si utilizza in Italia una definizione diversa dalla mera traduzione letterale dall’inglese di New Genomic Technique, ossia Nuove Tecniche Genomiche, che con Tecniche di Evoluzione Assistita c’entra molto poco. Ad oggi per definire la stessa cosa esistono quindi tre acronimi: NGT, NTG e TEA.

A chi ne sa poco di genomica, ossia la stragrande maggioranza della popolazione italiana, che farà fatica a capire la differenza tra OGM e TEA, il fatto che si equivochi suoi nomi darà probabilmente l’idea che ci sia qualcosa di poco chiaro, e quindi da nascondere.

In un tempo dominato dal pensiero negazionista-complottista-revisionista questa scelta lessicale ci sembra quanto mai inopportuna.

Lo stesso sta avvenendo con il termine “sicurezza alimentare” che in italiano significava solo ed esclusivamente salubrità alimentare e che era la traduzione dell’inglese Food Safety.  

Con la voglia di difendere le nostre produzioni nazionali di cibo a seguito degli shock che hanno convinto molte nazioni del mondo della necessità di essere il più possibili autosufficienti nell’approvvigionamento di cibo, la definizione sicurezza alimentare è cambiata ed esprime un concetto molto diverso, ovvero il diritto di ogni essere umano di avere accesso al cibo sicuro e nutriente, e di essere libero dalla fame (concetto che in inglese è espresso con il termine Food Security).

La gente comune, o meglio i non addetti ai lavori, sono confusi quando termini vecchi assumono nuovi significati sui quali magari si cerca il consenso politico o quello economico dei finanziamenti pubblici.

Anche Monsanto nei 30 anni di detenzione del brevetto sugli OGM giocò sugli equivoci, sul detto non detto, anche se sarebbe dovuto essere chiaro che la soia RR non era stata creata dall’uomo per resistere meglio alle malattie ma a dosaggi più elevati di Roundup, ossia il diserbante (glifosato) della stessa Monsanto. Questo atteggiamento ha generato sospetti e diffidenze tali da rendere impossibile un dialogo colto e argomentato.

Questo modus operandi, spesso utilizzato a scopo solo propagandistico, crea diffidenza verso ogni novità e non fa sicuramente bene ai reali interessi delle popolazioni.