La Precision Livestock Farming (PLF) rappresenta un’opportunità per affrontare tutte quelle sfide della zootecnia da latte che riguardano: la sostenibilità delle produzioni, la riduzione dell’uso di antibiotici e la salvaguardia del benessere degli animali. Uno dei filoni principali della PLF riguarda proprio la possibilità di riconoscere in anticipo le maggiori problematiche che condizionano le performance, la salute e la qualità della vita delle bovine, per intervenire in modo preventivo riducendo gli interventi terapeutici ed assicurando più alti livelli di benessere.

In tal senso, i precitati “sensori on-board”, rivolti alla misurazione automatica dell’attività della bovina e storicamente utilizzati per il riconoscimento dei modelli comportamentali legati al calore (leggi “Gea Cow Scout: sistemi per una gestione di precisione – Parte I”), si stanno rivelando uno strumento efficace per il monitoraggio del benessere ed in particolare degli stati patologici in allevamento.

Il monitoraggio individualizzato e costante effettuato dai dispositivi polifunzionali CowScout di Gea Farm Technologies consente di tracciare un quadro completo e dettagliato del movimento e delle abitudini dell’animale all’interno della giornata, ricavando di fatto preziose informazioni per individuare celermente i soggetti che mostrano i primi sintomi di debolezza, infezione o stress.

Questo secondo approfondimento, esplora il promettente potenziale dei sistemi di precisione nel controllo permanente della sanità della mandria e del benessere animale.

I comportamenti come utili indicatori indiretti e tempestivi dello stato di salute e del benessere animale

Quotidianamente, le bovine hanno bisogno di estrinsecare alcune attività di base, dedicando a ciascuna di esse un numero di ore che sia conforme alle loro esigenze etologiche, fisiologiche e produttive. L’insorgenza di patologie e criticità esercita un forte potere modulatore sul loro comportamento, e di conseguenza sulla capacità di esprimere la naturale gestione del tempo. Per tale motivo, ogni sostanziale variazione nei tempi medi che l’animale dedica ogni giorno a mangiare, ruminare, riposare e muoversi aiuta ad identificare indirettamente possibili disturbi nutrizionali e condizioni patologiche, oltre che i potenziali fattori di rischio presenti nell’ambiente circostante.

In modo particolare, la ricerca scientifica sostiene l’utilità del monitoraggio della ruminazione e ne sottolinea il ruolo di indicatore tempestivo dello stato degli animali. In condizioni ideali, una bovina adulta rumina in media dai 480-550 minuti al giorno. Essendo parte integrante del processo digestivo, questa è primariamente influenzata dall’alimentazione e dagli attributi della dieta, come le caratteristiche della fibra (lunghezza del taglio) ed il contenuto dell’NDF. Oltre a ciò, molti altri fattori sono in grado di incidere sulla ruminazione attesa, tra questi troviamo:

  • fattori gestionali e manageriali, come il sovraffollamento rispetto alle strutture disponibili e l’instaurarsi di fenomeni gerarchici nel gruppo, in grado di causare riduzioni pari al 15% e al 22%;
  • fattori ambientali, collegati a situazioni generiche di stress acuto o cronico e stress da caldo, nelle quali possono registrarsi depressioni fino al 22%.

Ma quel che più pregiudica tale attività sono le patologie: una variazione inaspettata può allertare sull’insorgenza di vari disturbi (come dislocazione dell’abomaso, chetosi, metrite e mastite) fino a 5-6 giorni prima rispetto alla manifestazione clinica. Studi scientifici hanno inoltre rilevato una correlazione tra riduzione dei tempi di ruminazione prima del parto e aumento dei problemi sanitari dopo. Il che rende tale controllo particolarmente utile durante la fase di transizione per l’individuazione delle bovine a maggior rischio sanitario.

Anche l’attività di riposo si considera efficace ai fini della valutazione dello stato del singolo e della mandria. Trattandosi di una funzione essenziale, la bovina deve trascorrere, in relazione al suo livello produttivo, dalle 12 alle 14 ore distesa. Il mancato raggiungimento di adeguati periodi di riposo suggerisce una notabile risposta allo stress; di contro, un prolungamento eccessivo può indicare problematiche sanitarie, specie quelle podali. Sono state infatti accertate relazioni tra la qualità e la quantità del riposo ed i casi di zoppia, dove le bovine tendono a giacere più a lungo, limitando al contempo i tempi di deambulazione ed il grado generale di attività.

Queste importanti attività comportamentali, insieme all’attività motoria e di alimentazione, sono monitorate in modo continuo e non invasivo dai dispositivi CowScout mediante la valutazione degli schemi di movimento della testa e del collo (Rescounter al collo) e la quantificazione del tempo che l’animale passa coricato, fermo in piedi o camminando (Rescounter al piede). Un algoritmo confronta il valore rilevato con i dati medi dei 10 giorni precedenti per monitorare variazioni e scostamenti rispetto alle soglie preimpostate. In tal caso, il sistema genera allerte sui problemi di salute, alimentazione e gestione, segnalando i soggetti che necessitano di controlli urgenti per inattività protratta e quelli il cui stato deve essere controllato, come nel caso delle bovine in transizione.

La funzione “Salute e gestione”: come supporta l’allevatore nella pratica?

  • La sezione “Attenzione Urgente” riporta tutti gli animali che mostrano una deviazione acuta del comportamento oltre i valori soglia impostati e che necessitano, pertanto, di accertamenti sanitari immediati. Passando alla panoramica dei singoli animali segnalati è possibile valutare in modo accurato gli andamenti dei comportamenti di ingestione, ruminazione ed inattività nelle ultime 48 ore e negli ultimi 2 mesi (Figura 1). Nell’esempio specifico, la bovina mostra una riduzione significativa del tempo dedicato all’alimentazione rispetto al giorno precedente, con una successiva diminuzione della ruminazione ed un progressivo aumento dell’inattività. La concomitanza di tali allerte salute (barre rosse) è indice di un potenziale problema digestivo e poiché l’animale ha di recente partorito si può ipotizzare la presenza di una chetosi ad uno stadio iniziale. Tale informazione, se seguita da un rapido intervento da parte dell’allevatore, evita un’ulteriore perdita di produzione e favorisce il recupero dell’animale.

Figura 1: Panoramica individuale della singola bovina con CowScout al collo

  • Attraverso la funzione “Prestazioni Mandria” è possibile consultare i dati comportamentali medi di ciascun gruppo per valutare l’impatto dei fattori esterni e delle decisioni di gestione sulle performance e sul livello di benessere. Secondo quanto illustrato in Figura 2, in corrispondenza dell’area evidenziata, il gruppo analizzato è risultato meno attivo e ha dedicato un tempo ridotto all’alimentazione con notevoli ripercussioni sui tempi di ruminazione: ciò segnala un potenziale errore nella razione TMR.

Figura 2: Grafico con performance della mandria

  • Se si utilizzano, invece, i rescounter al piede è possibile analizzare nella sezione “Salute e gestione” i grafici relativi all’andamento dell’attività di locomozione e di riposo. Come si evince in Figura 3, i grafici mostrano per la bovina in questione un aumento significativo del tempo di riposo rispetto al gruppo (linea continua) e ai suoi valori medi, unitamente ad una riduzione della frequenza dei cambi di posizione e del numero di passi giornalieri. L’alterazione comportamentale rilevata allerta sulla presunta insorgenza di una patologia podale, evidenziando la necessità di un controllo immediato.

Figura 3: Panoramica individuale della singola bovina con CowScout al piede

CowScout è un supporto decisionale aggiornato, sempre disponibile e facilmente consultabile, grazie al quale l’allevatore può intraprendere puntuali azioni correttive e migliorative, sui gruppi o sul singolo capo, rimediando a problemi di varia natura con una tempestività ed una precisione che il semplice controllo visivo non permetterebbe.