Istituiti attraverso la legge di bilancio del 2018, i Distretti del cibo iscritti nell’apposito Registro nazionale sono quasi 200, triplicati rispetto solo a due anni fa quando se ne contavano una sessantina.
Sono presenti praticamente in tutte le Regioni italiane con pochissime eccezioni (Vda, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia).

I Distretti del Cibo sono nati per proporre un nuovo modello operativo finalizzato allo sviluppo economico e sociale, soprattutto di territori periferici, coinvolgendo tutti i soggetti del mondo agroalimentare, in un’ottica di sviluppo sostenibile: sicurezza alimentare, diminuzione dell’impatto ambientale e riduzione dello spreco, i principali obiettivi.

Produttori, Associazioni, Consorzi, Enti Locali, Ristoratori, titolari di attività di vario genere, operativi nel settore agroalimentare, possono così contribuire alla crescita delle filiere che meglio rappresentano il loro territorio di appartenenza.

Dopo i primi finanziamenti stanziati, sono arrivati 120 milioni di euro nel biennio 2020-2022, e ora con il Pnrr ne sono previsti altri 125, risorse che potrebbero aumentare come previsto dalle linee del Masaf.

Una potenzialità enorme quella dei Distretti del Cibo che possono rappresentare il motore per lo sviluppo di aree marginali e attraverso i quali si possono attuare tante iniziative di continuità territoriale che altrimenti resterebbero isolate.

Nell’adesione ai Distretti del Cibo ciascuna Regione ha lavorato per valorizzare quelli che sono i propri punti forti, così l’olio in Molise, i salumi in Emilia, il vino nelle Langhe, per citarne solo alcuni.

Uno dei progetti, partito proprio in questi giorni, è AgriECO, la Scuola dei Distretti del Cibo, promossa da Fondazione Cariplo e Consulta Nazionale Distretti del Cibo aperta a tutti gli operatori dei Distretti del Cibo.
I 6 incontri, in presenza oppure online, sono finalizzati alla promozione della transizione ecologica dei sistemi agroalimentari, con un focus sulla collaborazione tra città e campagna, sull’innovazione e il trasferimento delle conoscenze, sulle pratiche di gestione dell’acqua, sui servizi ecosistemici e sulle opportunità dell’agrisolare e le comunità energetiche.

Tutte le iniziative di promozione e valorizzazione dei Distretti del cibo sono sostenute dalla Consulta nazionale, riunitasi per la prima volta il 18 giugno 2022, data che è stata poi scelta come Giornata Nazionale dei Distretti del cibo con una serie di iniziative che puntano a far conoscere le attività che ogni realtà distrettuale propone per il proprio territorio.

Uno dei processi attualmente in corso è la conversione dei distretti verso il biologico, nell’ambito del progetto Farm to Fork del Green Deal che la Commissione europea ha voluto per riuscire a centrare l’obiettivo del 25% dei terreni agricoli coltivati con il sistema biologico entro il 2030.

Tutte le iniziative dei Distretti sono consultabili alla pagina Facebook della Consulta del Cibo

https://www.facebook.com/consultadistrettidelcibo/

Elenco dei Distretti del Cibo

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14160

Mappa dei Biodistretti in Europa

https://biodistretto.net/mappa-dei-bio-distretti-europei/