Durante il Vinitaly, evento ormai trasversale nell’ambito agroalimentare italiano, è arrivata la riflessione del Ministro Lollobrigida sul ruolo dei formaggi nel mondo della ristorazione italiana e su come sia possibile far crescere la filiera creando valore a partire dal latte. 

Già lo scorso settembre era stato siglato un protocollo d’intesa fra l’Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi per la valorizzazione dei prodotti certificati all’interno dei ristoranti. Insomma in poche parole, far rivivere il carrello dei formaggi. 

Non è un caso che la sferzata del Ministro sia arrivata durante il Vinitaly. Il mondo caseario deve colmare un gap decennale con il settore vitivinicolo. E la ristorazione è proprio la misura di questa distanza.
In un ristorante, dal più piccolo allo stellato, non mancano figure in grado di raccontare ‘lo storytelling’ di una bottiglia.
Ben diverso è quando si ci approccia ad un formaggio. Difficile, se non impossibile, trovare un adeguato plateau di formaggi un pò in tutta Italia, ad eccezione del Piemonte, dove sicuramente l’influenza francese si sente positivamente. Ancor più difficile trovare qualcuno che questi formaggi li sappia raccontare. Anche capirne la provenienza è spesso impossibile. 

Domus Casei queste considerazioni le ha già fatte anni fa, tanto da lanciare un progetto, il Carrello dei Formaggi e registrarne il marchio. Questo progetto consiste nella formazione dei ristoratori, attraverso lezioni pratiche per approcciarsi al mondo dei formaggi a partire dalla filiera: dove trovare i formaggi, perché valorizzare il territorio, come tagliarli, come conservarli, ma soprattutto come raccontarli.

Continueremo ad impegnarci su questo percorso, auspicando un impegno concreto da parte di tutti i soggetti coinvolti.