Effetto protettivo del resveratrolo nei confronti della tossicità indotta dall’aflatossina B1: valutazione dell’espressione genica in una linea cellulare di fegato di bovino.

L’aflatossina B1 (AFB1) è una tossina naturale prodotta da funghi filamentosi appartenenti al genere Aspergillus, riscontrabile nei mangimi e negli alimenti destinati al consumo umano.

Nel settore lattiero-caseario, la contaminazione da AFB1 e da un suo metabolita secreto nel latte, l’aflatossina M1, è una forte preoccupazione economica e di salute pubblica. Infatti, rilevare la contaminazione da aflatossine può comportare ingenti perdite economiche per l’allevatore, mentre la possibile commercializzazione di latte e derivati contaminati da aflatossine mette a rischio la salute dei consumatori.

Le aflatossine, oltre ad essere classificate dalla IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) come cancerogene certe per l’uomo, sono in grado di indurre stress ossidativo. Pertanto, l’impiego di diete addizionate con antiossidanti di origine naturale è una delle possibili strategie per mitigare la tossicità indotta dall’AFB1.

Lo studio in oggetto intendeva valutare l’eventuale ruolo protettivo del resveratrolo in una linea cellulare epatica di derivazione fetale bovina successivamente esposta ad AFB1.

Gli effetti del pretrattamento con resveratrolo sono stati valutati misurando:

  • la vitalità cellulare;
  • l’eventuale stress ossidativo (utilizzando come marker la perossidazione lipidica);
  • le modificazioni dell’espressione di tutti i geni espressi dalla linea cellulare (mediante metodica di RNA sequencing);
  • l’attività catalitica della diaforasi, un enzima chiave della risposta antiossidante, e del citocromo P450 3A, coinvolto nel metabolismo delle aflatossine.

Il resveratrolo si è rivelato un composto in grado di ridurre lo stress ossidativo e la morte cellulare (di più del 40%) indotti dall’AFB1. Per quanto concerne l’espressione genica, se somministrato da solo, ha un impatto trascurabile sulle cellule epatiche bovine. Invece, quando si confrontano le cellule pretrattate con resveratrolo e successivamente esposte ad AFB1 con le cellule esposte solamente all’AFB1, il numero di geni significativamente modulato è pari a 840.

Le analisi funzionali hanno dimostrato che molti dei geni differenzialmente regolati (spesso in senso opposto rispetto alle regolazioni indotte dall’AFB1) erano coinvolti nella biosintesi dei lipidi, nella risposta agli stimoli esterni, nel metabolismo degli xenobiotici e nella risposta infiammatoria. Le attività catalitiche della diaforasi e del citocromo P450 3A, fortemente modificate dall’esposizione all’AFB1, in presenza di pretrattamento con resveratrolo sono state riportate a livelli paragonabili a quelli delle cellule di controllo, non trattate.

Pertanto, il lavoro qui sintetizzato ha dimostrato la capacità del resveratrolo di mitigare l’epatotossicità indotta dall’AFB1, e ha prodotto nuove conoscenze relative ai meccanismi molecolari ad essa sottesi. Nonostante siano necessari ulteriori studi in vivo, i risultati suggeriscono che il resveratrolo sia un buon candidato da impiegarsi, a scopo preventivo, nella dieta della bovina da latte.

La presente nota è una sintesi del seguente articolo scientifico pubblicato sulla rivista Antioxidants: “Discovering the Protective Effects of Resveratrol on Aflatoxin B1-Induced Toxicity: A Whole Transcriptomic Study in a Bovine Hepatocyte Cell Line” (2021) di M. Pauletto, M. Giantin, R. Tolosi, I. Bassan, A Barbarossa, A. Zaghini e M. Dacasto.

Autori:

Giuseppe Conte, Alberto Stanislao Atzori, Fabio Correddu, Luca Cattaneo, Gabriele Rocchetti, Antonio Natalello, Sara Pegolo, Manuel Scerra – Gruppo Editoriale ASPA