La Commissione europea propone oggi (22 marzo 2024) di aumentare le tariffe sulle importazioni nell’UE di cereali, semi oleosi e prodotti derivati (“prodotti a base di cereali”) dalla Russia e dalla Bielorussia, compresi grano, mais e farina di girasole. Tali dazi, sebbene sufficientemente elevati da reprimere in pratica tali importazioni nell’UE, non inciderebbero sulle esportazioni verso paesi terzi.

Le misure mirano a conseguire diversi obiettivi:

  • prevenire la destabilizzazione del mercato dell’UE attraverso un futuro significativo reindirizzamento dei prodotti cerealicoli russi verso il mercato dell’UE. La comunità agricola dell’UE, in particolare, ha espresso preoccupazione per questo rischio: il ruolo della Russia come principale esportatore mondiale di grano, insieme alla sua volontà di utilizzare le esportazioni alimentari come strumento geopolitico, dimostra che è elevato.
  • contrastare le esportazioni russe di cereali prodotti illegalmente nei territori dell’Ucraina, alcuni dei quali sono stati esportati illegalmente nel mercato dell’UE deliberatamente etichettati erroneamente come “russi”. Le tariffe proposte oggi garantiranno che questo metodo di esportazione illecito non sia più redditizio.
  • impedire alla Russia di utilizzare i proventi delle esportazioni verso l’UE – sia dei prodotti cerealicoli russi che di quelli ucraini di cui si sono appropriati illegalmente – per finanziare la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Poiché nel 2023 la Russia ha esportato nell’UE prodotti per un valore di circa 1,3 miliardi di euro, questi dazi dell’UE taglieranno fuori un’altra importante fonte di profitto per l’economia russa e, per estensione, per la macchina da guerra russa.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Proponiamo l’imposizione di dazi su queste importazioni russe per mitigare il crescente rischio per i nostri mercati e i nostri agricoltori. Esse ridurranno la capacità della Russia di sfruttare l’UE a vantaggio della sua macchina da guerra. E manteniamo il nostro impegno a preservare la sicurezza alimentare globale, in particolare per i paesi in via di sviluppo. Stiamo trovando il giusto equilibrio tra il sostegno alla nostra economia e alle comunità agricole. Allo stesso tempo, manteniamo il nostro inflessibile sostegno all’Ucraina.

L’aumento delle tariffe si applicherebbe anche alla Bielorussia alla luce degli stretti legami politici ed economici del paese con la Russia. Inoltre, includendo la Bielorussia nella nuova misura, l’UE impedirà alla Russia di utilizzare la Bielorussia per aggirare le nuove tariffe e incanalare le sue merci sul mercato dell’UE.

Il transito di cereali, semi oleosi e prodotti derivati dalla Russia e dalla Bielorussia verso paesi terzi non è interessato dalla proposta odierna. Ciò dimostra che l’Unione europea rimane pienamente impegnata a promuovere la sicurezza alimentare a livello mondiale, in particolare per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo.

A più di due anni dall’inizio della guerra di aggressione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina, l’Europa è unita e determinata a continuare a difendere i nostri valori e principi fondanti. L’UE è fermamente al fianco dell’Ucraina e del suo popolo e continuerà a sostenere con forza l’economia dell’Ucraina, nonché la sua società, le sue forze armate e la sua futura ricostruzione, per tutto il tempo necessario.

Prossime tappe

La proposta sarà ora all’esame del Consiglio dell’Unione europea. Una volta adottate dal Consiglio, le tariffe saranno immediatamente applicate.