Cara mamma,

Oggi a scuola la maestra ci ha parlato di qualcosa che mi ha molto turbato. Ha detto che mangiare la carne è sbagliato, che fa male agli animali e al pianeta, e che dovremmo tutti diventare vegani.

Ci ha mostrato delle foto di animali stipati in capannoni angusti, tenuti in gabbie strette, sofferenti e spaventati, e ci ha raccontato di come vengono allevati con ormoni e antibiotici. Ha detto anche che la carne è piena di grassi saturi e colesterolo, e che se la mangiamo ci farà venire malattie come il cancro e le malattie cardiache.

Mi piace la carne, a volte la mangiamo a cena, e non ho mai immaginato che potesse essere qualcosa di male.

Alla fine della lezione ero confuso e spaventato. So che tu e papà volete solo il mio bene e avete sempre cercato di farmi mangiare sano e di insegnarmi a rispettare gli animali, quindi volevo chiederti: è vero quello che dice la maestra? È davvero sbagliato mangiare la carne?

Cosa devo fare, mamma?

Quando sono tornato a casa, non ero più confuso o spaventato, ero arrabbiato. Quasi in lacrime ti ho chiesto chiarimenti su quello che ci aveva detto la maestra. Tu sei rimasta un po’ spiazzata all’inizio ma poi mi hai spiegato che le cose non sono così semplici, che ci sono diverse opinioni sul consumo di carne, che ognuna ha i suoi validi motivi e che è importante fare le proprie scelte in modo consapevole.

Mi hai detto che gli animali sono esseri viventi che meritano rispetto, ma che anche gli esseri umani hanno bisogno di nutrirsi, e che la carne e i suoi derivati sono una fonte importante di proteine e di altri nutrienti. Mi hai anche spiegato che esistono, come in tutte le cose, allevamenti cattivi ma anche allevamenti buoni dove gli animali vengono trattati con rispetto e vivono in ottime condizioni. E che allevatori e veterinari con il supporto della comunità scientifica stanno lavorando per migliorare al massimo l’esperienza di vita degli animali da allevamento.

Mi hai spiegato poi che la maestra, pur avendo buone intenzioni, non è un’esperta di nutrizione o di allevamento di animali. E che non è giusto che qualcuno, senza adeguate competenze, possa influenzare le idee di noi bambini su un tema così delicato, bypassando il consenso e l’educazione dati dalle famiglie.

Mi hai assicurato che non c’è nulla di male nel mangiare la carne, a patto che lo si faccia con moderazione e consapevolezza. Mi hai ricordato che anche gli animali che mangiamo hanno vissuto la loro vita, e che meritano rispetto.

Mamma so che non è stato semplice per te parlarmi di questo. Ma io ho capito che non esiste una risposta facile alla domanda se sia giusto o sbagliato mangiare carne. Ognuno di noi deve fare le proprie scelte, basandosi sulle proprie convinzioni e sul proprio stile di vita.

Quello che mi ha fatto arrabbiare di più però è che la maestra non ci ha dato la possibilità di fare questo. Ci ha presentato una sola versione della “questione”, senza farci sentire diverse campane e senza mai cercare il confronto con noi. Ha cercato di terrorizzarci con immagini e parole, invece di aiutarci a capire e a fare le nostre scelte in modo autonomo.

Mamma, io non voglio diventare vegano per forza. Voglio poter scegliere cosa mangiare in base a quello che penso e a quello che sento. Non voglio essere manipolato da chi vuole imporre le sue idee senza dare spazio al dialogo e al confronto.

Penso che sia importante che gli insegnanti rimangano neutrali su questioni delicate come questa, e che non cerchino di influenzare le opinioni degli studenti. Dovrebbero insegnarci a pensare in modo critico, a valutare le diverse fonti di informazione e a prendere decisioni consapevoli.

Spero che un giorno a scuola potremo parlare di questi argomenti in modo aperto e costruttivo, senza paura di essere giudicati o di essere influenzati dalle idee degli altri.

Grazie mamma.

Questa lettera è stata ispirata da un fatto realmente accaduto, un fatto che con ogni probabilità non è unico ed isolato e per questo motivo c’è sembrato opportuno svolgere alcune riflessioni su di esso e sulle sue implicazioni più ampie:

È davvero giusto che gli insegnanti parlino ai bambini di temi così delicati come il consumo di carne, senza il consenso dei genitori? Non è forse un’ingerenza indebita nella sfera familiare? E soprattutto, è giusto terrorizzare i bambini con informazioni non verificate e sensazionalistiche?

Dobbiamo ricordare che gli allevatori svolgono un lavoro importante, spesso in condizioni difficili e con scarsi guadagni. Producono cibo per milioni di persone, garantendo la sicurezza alimentare di intere comunità. Condannarli come mostri senza conoscere la realtà del loro lavoro è non solo ingiusto, ma anche pericoloso.

La questione del consumo di carne è complessa e non ha risposte facili. È importante che se ne parli in modo aperto e costruttivo, basandosi su dati scientifici e non su ideologie o pregiudizi. Dobbiamo insegnare ai bambini a rispettare gli animali e l’ambiente, ma anche a fare scelte consapevoli e informate, senza demonizzare un’intera categoria di persone o un alimento che fa parte della cultura e della tradizione di molti popoli.

Invece di terrorizzare i bambini con storie alla piccoli brividi, dovremmo educarli ad un consumo consapevole degli alimenti. Insegnargli a scegliere prodotti di qualità, provenienti da allevamenti etici e sostenibili. Dovremmo anche incoraggiarli a provare alternative vegetariane o vegane, per scoprire nuovi sapori e fare nuove esperienze gastronomiche a favore di una dieta variegata.

La scelta di mangiare o meno carne è personale e deve essere rispettata. Ma è fondamentale che questa scelta sia basata su informazioni corrette e su una riflessione critica, non su paure infondate o indottrinamenti ideologici.

A Mattia che ha ispirato questo articolo.