La mastite rappresenta una delle patologie più frequentemente riscontrate nell’allevamento delle bovine da latte, impattando in maniera importante sull’economia dell’azienda e rappresentando la principale causa di utilizzo di antibiotici. È inoltre fondamentale considerare la mastite come una patologia multifattoriale, la cui suscettibilità è determinata da numerosi fattori quali ad esempio numero e stadio di lattazione, produzione lattea, conformazione anatomica della mammella, ma soprattutto dalle condizioni immunitarie e dalla reattività della ghiandola mammaria stessa.

Considerando la patologia in un’ottica di benessere animale ed economia aziendale, e tenendo conto della problematica sempre più impellente dell’antimicrobico-resistenza, risulta fondamentale effettuare una prevenzione adeguata ed una diagnosi tempestiva.

Per questo motivo, l’utilizzo di strumentazioni di campo rappresenta oggi una delle più importanti sfide nella gestione della mastite: oltre al California Mastitis Test (CMT) e alla conducibilità elettrica, altre metodiche che sono sempre più oggetto di studio sono l’On-Farm Culture, l’ecografia mammaria, l’emogas analisi e la termografia ad infrarossi.

On-Farm Culture

L’On-Farm Culture è un sistema che permette al medico veterinario un approccio rapido alla gestione del caso clinico di mastite, in attesa della coltura batteriologica e del test di sensibilità presso il laboratorio. I primi test on-farm permettevano la categorizzazione dei microrganismi in Gram positivi e negativi in 24-32 ore. I più recenti terreni cromogeni permettono invece anche una possibile differenziazione delle specie batteriche, in funzione del colore della colonia cresciuta. Il substrato cromogeno, infatti, quando entra in contatto con uno specifico microrganismo dopo aver subito idrolisi, rilascia un colorante che si fissa alle colonie microbiche, differenziandole così in base al colore.

Diversi studi hanno dimostrato, se adeguatamente applicata, la sua utilità nella gestione del trattamento selettivo, e quindi nella riduzione dell’utilizzo di antimicrobici intramammari in caso di mastite clinica, sia nel breve che nel lungo tempo, senza inficiare su eventuali recidive nello stesso quarto, conta delle cellule somatiche (SCC), produzione lattea e tasso di sopravvivenza dell’animale.

Nonostante le performance diagnostiche risultino soddisfacenti, è tuttavia da tenere in considerazione come il tipo di microrganismo coinvolto e la manifestazione della mastite le possano fortemente influenzare. Un altro fattore importante è rappresentato dall’esperienza dell’osservatore, in quanto una maggiore attitudine alla lettura microbiologica del latte conduce sicuramente a una facilitazione delle scelte gestionali più appropriate.

Ecografia mammaria

L’ecografia mammaria rappresenta uno strumento non invasivo, la cui utilità nella rilevazione di lesioni o alterazioni del parenchima e del capezzolo è già stata dimostrata in molti studi. Fornisce inoltre la possibilità di identificare la presenza di lesioni croniche, le quali potrebbero inficiare a priori un trattamento antimicrobico.

L’aspetto ecografico di un parenchima sano è caratterizzato da una texture omogenea con spot anecogeni diffusi rappresentati da vasi sanguigni, alveoli e dotti lattiferi. La cisterna del latte appare in condizioni fisiologiche come un’ampia area anecoica caratterizzata dalla presenza di piccole particelle ipoecoiche corrispondenti al latte.

I principali rilievi patologici riscontrabili risultano invece essere: parenchima iperecoico non omogeneo, ascessi, parenchima disomogeneo con zone iperecoiche e formazione di gas, ematomi e parenchima disomogeneo con zone ipoecoiche. In base alla gravità delle lesioni riscontrate, è stata proposta una classificazione dello stato della mammella in quattro categorie, con un range variabile da pattern fisiologico, ad alterazioni lievi o moderate, fino ad arrivare alla presenza di gravi alterazioni in cui la normale struttura del parenchima risulta difficilmente distinguibile.

Figura 1 – Valutazione ecografica di quarto mammario sano con scansione longitudinale (B mode). Frequenza 6,5 MHz. Profondità: 150 mm. Focus: 50 mm.

Figura 2 – Valutazione ecografica di quarto mammario affetto da E. coli con scansione longitudinale (B mode). Frequenza 6,5 MHz. Profondità: 150 mm. Focus: 50 mm. Si evidenzia in particolare la presenza di multipli spots iperecoici e di parenchima disomogeneo.

Emogas analisi

Più recente è lo studio dell’applicazione dell’emogas analisi alla diagnosi e caratterizzazione delle mastiti. L’emogas analizzatore è uno strumento che permette una rapida valutazione delle condizioni cliniche del paziente, fornendo un’indicazione della gravità e una possibile prognosi dello stato patologico in corso.

Un primo studio ha cercato di determinare le condizioni cliniche della mammella valutando la sua permeabilità in bovine con SCC alte, prendendo in considerazione come valori di riferimento il sodio ed il potassio. Ciò che è emerso in questi animali è stato un livello più elevato di potassio e un rapporto sodio/potassio aumentato, indicativo quindi di aumentata permeabilità della ghiandola. L’utilizzo dell’emogas analisi per valutare lo stato di salute della mammella risulterebbe quindi indicato. Un altro valore potenzialmente indicativo di mastite potrebbe essere quello del glucosio ematico. È stato infatti rilevato un suo significativo decremento in corso di mastiti cliniche. Questa alterazione potrebbe essere ricondotta a più spiegazioni. La prima considererebbe la concomitante presenza di bilancio energetico negativo, la quale porterebbe a una riduzione della glicemia, inficiando quindi la funzionalità del sistema immunitario e predisponendo all’insorgenza della mastite stessa. Altre ipotesi lo attribuirebbero a un’alterazione del trasporto del glucosio stesso in corso di processo infettivo della mammella. Essendo tuttavia un campo ancora emergente, ulteriori approfondimenti sono necessari al fine di validare parametri oggettivi e affidabili di diagnosi e caratterizzazione della mastite.

Termografia

La termografia è uno strumento che permette, tramite la misurazione della radiazione infrarossa emessa da un corpo, di determinarne la temperatura superficiale. In una termografia, la regione più calda appare rossa o bianca, mentre quella più fredda è caratterizzata da colorazione blu o nera. Essendo la mastite un processo infiammatorio, essa porta ad un aumento della temperatura della superficie corporea ed in particolare del quarto affetto, il quale può essere evidenziato dalla termografia. A supporto di tale considerazione, è stata confermata una significativa correlazione positiva tra temperatura del quarto ed SCC.

Nell’applicazione di questa tecnica bisogna tuttavia tenere conto di come essa possa essere influenzata da numerosi fattori, quali ad esempio eventuale strofinamento meccanico della mammella, radiazioni solari e velocità del vento, ordine e stadio di lattazione e stato di gravidanza. È stato inoltre dimostrato come la temperatura superficiale dei quarti anteriori presenti una maggiore correlazione con la SCC. Questo è dovuto al fatto che le regioni posteriori della mammella sono maggiormente esposte a variabili climatiche e danni fisici durante la mungitura, portando così a possibili sovrastime della temperatura superficiale durante l’analisi. Per questo motivo è fondamentale calibrare la termocamera e stabilire una metodologia di acquisizione ed una distanza di misurazione standard.

Figura 3 – Immagine termografica di quarto infetto.

In conclusione, alcune metodologie sono già estensivamente applicate in azienda di routine, come ad esempio la conducibilità elettrica, il CMT e l’On-Farm Culture. Altre metodologie, quali l’emogas analisi, l’ecografia mammaria e la termografia, sono invece ancora emergenti nell’ambito della mastite e necessitano di ulteriori studi per stabilire parametri oggettivi di diagnosi e indice prognostico.

Tratto da: Tommasoni, C.; Fiore, E.; Lisuzzo, A.; Gianesella, M. “Mastitis in Dairy Cattle: On-Farm Diagnostics and Future Perspectives”. Animals 2023, 13, 2538. https://doi.org/10.3390/ani13152538