Quali pellet preferiscono le bovine nei robot di mungitura?

Quali pellet preferiscono le bovine nei robot di mungitura?

IN BREVE

Negli ultimi anni, l’industria lattiero-casearia si è direzionata verso l’adozione dei sistemi di mungitura automatizzati. Pertanto, spesso si utilizzano i mangimi pellettati per incentivare le vacche ad entrare nel robot; tuttavia, i dati che confrontano le diverse tipologie di pellet sono ad oggi limitati. Uno studio statunitense, pubblicato a maggio 2023 su JDS Communications, ha esaminato differenti formulazioni di pellet sulla base delle preferenze alimentari di bovine di razza Jersey in lattazione. Nell’esperimento sono state messe a confronto quattro formulazioni di pellet, il primo contenente ingredienti comunemente presenti nelle miscele concentrate per bovine da latte (CMIX), il secondo contenente semola glutinata di mais (CGF), il terzo contenente ingredienti precedentemente descritti come appetibili con foglie di origano (FLVR) e il quarto ad elevata energia (ENG). La classifica di preferenza delle vacche, dalla formulazione di pellet maggiormente preferita a quella meno preferita, era CGF, FLVR, CMIX ed ENG. Basandosi sull’analisi di Placket-Luce, gli autori hanno concluso che le vacche scelgono i pellet CGF nel 78% dei casi. Questi risultati suggeriscono che gli animali preferiscono i pellet CGF rispetto ai pellet contenenti ingredienti che spesso vengono considerati molto appetibili e che mostrano una preferenza minore per i pellet contenenti concentrazioni più elevate di amido.

Esistono circa 50.000 sistemi di mungitura automatica (AMS) in tutto il mondo e la tecnologia AMS sta continuando a crescere in popolarità.

Motivare gli animali ad entrare nell’unità di mungitura offrendo miscele di ingredienti appetibili e solitamente pellettati, soddisfa il fabbisogno di nutrienti degli animali e aumenta il numero di visite degli animali stessi al robot, la frequenza di mungitura e la produzione di latte.

Sebbene la diminuzione delle visite al robot di mungitura possa dipendere dalle preferenze e dalla quantità di pellet fornito, gli esperimenti condotti suggeriscono che la quantità di pellet non influisce sul numero di visite al robot o sui recuperi degli animali da parte degli addetti in allevamento. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che gli animali sono motivati dalle preferenze alimentari e non dalla quantità di pellet offerta. Pertanto, l’aggiunta di ingredienti allettanti può avere un impatto maggiore. Ad esempio, l’aumento dell’aggiunta di melassa o di altri ingredienti molto appetibili è stato collegato ad un aumento del numero di visite volontarie e alla diminuzione degli animali ritardatari.

Per differenziare gli effetti della preferenza e della quantità del pellet, durante un esperimento Migliorati et al. (2005) hanno testato l’aroma di fieno greco (Trigonella foenum-graecum) e il quantitativo di pellet. I risultati di questo esperimento hanno indicato che la quantità di pellet all’interno dell’AMS non ha avuto alcun effetto sulle visite giornaliere all’unità di mungitura; invece, l’aroma di fieno greco ha incrementato il numero di visite e diminuito l’intervallo tra le stesse, aumentando la produzione di latte.

In linea generale, si ritiene che l’appetibilità sia un fattore che influenza le visite all’AMS e potrebbe avere implicazioni pratiche sul costo dei mangimi correlate alle strategie di formulazione del pellet, ma mancano dati per confrontare le diverse strategie di formulazione del pellet sulla preferenza dell’alimento.

In studio statunitense pubblicato a maggio 2023 su JDS Communications gli autori hanno esaminato la preferenza di 4 tipologie di formulazioni di pellet.

Metodo

Otto bovine Jersey multipare in lattazione (289 ± 25.3 DIM, 26.0 ± 2.45 kg di produzione di latte, 19.36 ± 1.29 kg di DMI) sono state coinvolte nell’esperimento sulla preferenza del gusto. 

I 4 pellet esaminati comprendevano:

  • un pellet contenente unicamente semola glutinata di mais (CGF);
  • un pellet contenente alimenti considerati molto appetibili [53.2% crusca di frumento, 15.7% di cereali essiccati residui della distillazione, 15.2% melassa di canna e 1.81% origano (FLVR)];
  • un pellet ad alto contenuto energetico (ENG) composto per il 61% da granella di mais e per il 26.2% da crusca di frumento;
  • un pellet contenente alimenti comunemente inclusi nella miscela concentrata di una TMR comprendente il 43.1% di granella di mais, il 26.3% di cereali residui della distillazione essiccati, il 3.18% di farina di soia e il 5.6% di premiscela di vitamine e minerali (CMIX).

È stata determinata la composizione chimica di ciascun pellet. La durezza è stata determinata ed è stata misurata come la forza di compressione (kg) necessaria per frammentare un pellet in piccole particelle.

Risultati

La tabella 1 elenca la formulazione e la composizione chimica dei 4 pellet sperimentali. Come previsto, i 4 pellet differivano nella composizione chimica, ma l’obiettivo del presente esperimento non era di testare gli effetti della composizione o della concentrazione di nutrienti sulle preferenze. Gli autori riconoscono inoltre che nell’AMS i pellet sono generalmente formulati per bilanciare i fabbisogni nutrizionali dell’animale con l’unifeed, ma in questo esperimento l’unifeed era lo stesso per tutti gli animali.

Tabella 1. Aggiunta di ingredienti e composizione chimica dei pellet sperimentali (% della SS dei pellet, se non indicato diversamente)1,2

1 Formulazioni dei pellet: CGF = pellet con semola glutinata di mais; FLVR = origano elevata palatabilità; ENG = bilancio energetico; e CMIX = classico pellet contenente vitamine e minerali. 2 Composizione della dieta (% della SS della dieta): insilato di mais 28.7%, fieno di erba medica 28.7%, mais finemente macinato 25.0%, panello di farina di soia 7.78%, farina di soia 0.83%, farina di sangue 0.67%, metionina rumino-protetta 0.08%, melassa di barbabietola 1.81%, integrazione di grasso 3.11%, buccette di soia macinate 1.30%, sale 0.47%, bicarbonato di sodio 0.34%, carbonato di calcio 0.21%, ossido di magnesio 0.59%, fosfato bicalcico 0.28%, premix di vitamine 0.04% e premix di minerali 0.04%.  3 Formulate per apportare approssimativamente 1,133.79 kIU/d di vit A, 181.41 kIU/d di vit D e 53.51 Iu/d di vit E nella razione totale. 4 Formulate per apportare approssimativamente 2.000 mg/kg Co, 20.000 mg/kg Cu, 2.000 mg/kg I, 5 mg/kg Fe, 100.000 mg/kg Mn, 625 mg/kg Se e 15 mg/kg Zn nelle razioni totali. 5 Van Soeest et al. (1991) utilizzando α-amilasi e solfito di sodio. aNDF = fibra neutro detersa trattata con amilasi. 6 NDF trattata con amilasi sulla base della materia organica. 7 La durezza del pellet è stata determinata come la forza di compressione (kg) necessaria per frammentare il pellet in piccole particelle.

È stata poi stilata una classifica delle preferenze relative ai mangimi, dove 1 rappresentava il maggiormente preferito e 4 il meno preferito, che è stata analizzata per media e deviazione standard. La classifica delle preferenze risultante per CGF, FLVR, CMIX ed ENG era, rispettivamente, 1.25 ± 0.463, 2.50 ± 0.926, 2.88 ± 0.835 e 3.13 ± 0.991 (Tabella 2). 

Tabella 2. Punteggi di preferenza delle 4 diverse tipologie di pellet in vacche Jersey in lattazione.

1 Classifica delle tipologie di pellet somministrate in dosi di 0.5 kg per trattamento con valore 1 attribuito alla maggiormente preferita e valore 4 alla meno preferita. CGF = pellet con semola glutinata di mais; FLVR = pellet con origano ad elevata appetibilità; ENG = bilancio energetico contenente il 20% dell’energia necessaria per un animale che produce 32.7 kg/giorno di latte e consuma 24.2 kg/giorno DMI; e CMIX = classico pellet contenente vitamine e minerali.

Sulla base della classifica delle preferenze, in questo studio è apparso sorprendente osservare come un pellet contenente un singolo ingrediente alimentare risultasse essere il più appetibile. La semola glutinata di mais contiene una percentuale di acqua di macerazione, i solubili della distillazione e la crusca di mais, ingredienti che vengono sottoposti a un processo di riscaldamento durante l’essiccazione e all’estrusione con vapore durante la pellettatura. Durante il riscaldamento si verificano reazioni di Maillard nelle quali i complessi di carboidrati disponibili reagiscono con gli AA, creando composti aromatici, come la furosina, che possono contribuire alla percezione sensoriale del sapore dolce. Anche se il gusto dolce poteva risultare allettante per le vacche, probabilmente non era il fattore principale; infatti, il FLVR conteneva melassa e, di conseguenza, più zucchero.

Analogamente alla preferenza per il gusto dolce, anche i gusti umami sono molto graditi ai bovini da latte, come dimostrato dalla preferenza per il glutammato monosodico. Pertanto, si è ipotizzato che il sapore umami potrebbe essere presente nel CGF a causa dell’aggiunta e della condensazione dei solubili della distillazione derivanti dalla fermentazione dell’amido e potrebbe essere un sapore molto gradito dalle vacche.

Va sottolineato che un possibile fattore in grado di influenzare la preferenza per il CGF potrebbe essere anche la dimensione del pellet. Nel caso del presente studio, la dimensione del pellet differiva tra i trattamenti. Nello specifico, il CGF è stato prodotto e pellettato presso un impianto di macinazione a umido del mais, ottenendo una larghezza del pellet di 9.53 mm, mentre la larghezza del pellet dei restanti trattamenti era di 6.35 mm. È possibile che la lunghezza del pellet abbia giocato un ruolo dato che è stato visto come questa sia associata all’ingestione di mangime, ed è stato osservato anche un aumento lineare della velocità di consumo con l’aumento della lunghezza del pellet.

Quando si interpretano i dati relativi alle preferenze alimentari, un fattore da considerare è la precedente esposizione ai mangimi. Tutti gli animali coinvolti in questo esperimento provenivano da un’azienda agricola commerciale e nel corso della loro vita erano stati precedentemente nutriti con semola glutinata di mais sia umida che secca

La tabella 3 mostra la probabilità che un animale scelga un pellet in base alle osservazioni fatte durante il test di preferenza e se tale probabilità differisca da un valore medio di nessuna scelta al 25%. La probabilità di prima scelta per il pellet CGF è stata osservata essere pari a 78.6 ± 0.601%, che differiva dal valore medio di nessuna scelta pari al 25%. La seconda e la terza scelta avevano una media di 9.38 ± 0.438% per FLVR e 7.11 ± 0.439% per CMIX e non differivano (P > 0.19) dai valori medi del 25%. 

Un altro fattore che contribuisce alla classifica delle preferenze osservata è che gli animali preferiscono i pellet rispetto ai mangimi sfarinati. Pertanto, l’aumento della qualità causato dall’aggiunta di vitamine e minerali nel pellet CMIX contenente il 5.38% di ceneri ha diminuito la durezza del pellet. Ciò è ulteriormente supportato dall’osservazione che la durezza del pellet è diminuita del 62% circa, da 20.8 ± 7.05 kg nel CGF a 7.9 ± 2.94 kg nel CMIX ed è possibile che ciò abbia influenzato negativamente la preferenza alimentare.

Basandosi sull’esperimento della preferenza del gusto, gli autori hanno concluso che gli animali sceglierebbero il pellet ENG il 4.94 ± 0.453% delle volte e questa percentuale appariva significativamente (P = 0.04) inferiore al valore medio di nessuna scelta al 25%. Il pellet ENG utilizzato in questo esperimento conteneva ingredienti di base simili a quelli di CMIX e FLVR ma una percentuale maggiore di granella di mais contenente amido. A differenza degli esseri umani, i bovini non possiedono amilasi salivare, che converte l’amido alimentare in zucchero. Per questo, l’amido contenuto nel pellet non verrebbe degradato enzimaticamente in zuccheri, che potrebbero quindi essere percepiti dalle cellule sensoriali di tipo II sulla lingua. Perciò, si suppone che CMIX avesse un sapore meno desiderabile rispetto a tutti gli altri. 

Tabella 3. Probabilità che gli animali scelgano una certa tipologia di pellet per prima, sulla base delle preferenze di vacche da latte di razza Jersey in lattazione.

1Classifica delle tipologie di pellet somministrate in dosi di 0.5 kg per trattamento con valore 1 attribuito alla maggiormente preferita e valore 4 alla meno preferita. CGF = pellet con semola glutinata di mais; FLVR = pellet con origano ad elevata appetibilità; ENG = bilancio energetico contenente il 20% dell’energia necessaria per un animale che produce 32.7 kg/giorno di latte e consuma 24.2 kg/giorno DMI; e CMIX = classico pellet contenente vitamine e minerali.

Conclusioni

I risultati suggeriscono che gli animali hanno un grado elevato di preferenza per i pellet contenenti semola glutinata di mais (CGF). Di contro, le vacche sembravano mostrare la preferenza più bassa per il pellet contenente prevalentemente mais e cruschello di frumento.

Nel complesso, pochi lavori mirano a descrivere le preferenze alimentari nei bovini da latte, sebbene ciò abbia implicazioni dirette nei sistemi AMS. Ulteriori indagini su questo argomento potrebbero ampliare la nostra capacità di utilizzare composti chimici target in una gamma di ingredienti appetibili per migliorare l’ingestione di mangimi più nutrienti ma meno appetibili.

Inoltre, tenere in considerazione queste informazioni nelle strategie di formulazione del pellet potrebbe aiutare i produttori a progettare un pellet che tenga in considerazione sia il costo che la preferenza alimentare. Pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per definire i composti presenti nei mangimi e per descrivere la loro influenza sulle preferenze alimentari delle vacche.

Tratto da: “Examining feed preference of different pellet formulations for application to automated milking systems”, L. Carroll, K. K. Buse, J. D. Stypinski, C. J. R. Jenkins and P. J. Kononoff. JDS Communications® 2023; 4:191–195. https://doi.org/10.3168/jdsc.2022-0318

 

 

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