E’ ormai da Agosto dello scorso anno (2020) che per una serie di ragioni, ma tutte speculative, i prezzi delle materie prime per alimentare gli animali sono in continua ed incessante crescita.

Con questo mese chi aveva fatto buoni contratti almeno per il mais e la soia li terminerà ed a Gennaio per gli allevatori i costi di alimentazione saranno ancora più proibitivi. Se il prezzo del latte alla stalla si fosse adeguato agli aumenti dei costi il problema sarebbe stato relativo, anzi nullo.

Il mais nazionale e la soia decorticata estera erano quotati alla prima Borsa di Milano di Agosto 2020 185 e 346 euro/ton, rispettivamente. Nella medesima Borsa merci, il 30 Novembre 2021 il prezzo di queste materie prima è passato a 283  e 455 euro/ton.

Non ci sono al momento fatti concreti che possano far sperare in un crollo dei prezzi delle materie prime oppure in un’impennata del prezzo del latte alla stalla. Chi vuole continuare l’attività con un minimo di redditività deve fare qualcosa di concreto per risparmiare.

Alcuni nostri semplici consigli:

Il primo provvedimento è dividere le vacche in almeno due gruppi se non si hanno robot di mungitura o autoalimentatori. Le bovine ormai gravide e “avanti” in lattazione possono mangiare razioni più “leggere”, e quindi più economiche, perché non c’è il rischio di far “saltare” la fertilità. Il gruppo unico è comodo ma è molto oneroso, e in queste situazioni sono poche le stalle che posso permettersi di governare tutte le vacche con un unico tipo di razione.

La seconda strada è in mano al nutrizionista che si deve sforzare di ridurre al minimo la concentrazione proteica e di amido delle razioni. Anche se il fieno “buono” di erba medica è anch’esso caro, esso non è oggetto alle mire speculative internazionali della finanza e il suo prezzo si decide localmente, per cui può essere un valido aiuto per ridurre l’impiego della soia.

La terza strada è quella di stravolgere temporaneamente le razioni prendendo in considerazione nuovi sottoprodotti e valutando se, e di che entità, ci si può attendere un calo della produzione. E’ bene tenere presente per chi alleva bovine da latte che da ora fino al mese di Maggio la produzione media di latte tende naturalmente a crescere.

Il quarto consiglio è quello di considerare che gli aminoacidi rumino-protetti permettono una significativa riduzione della concentrazione proteica della razione e alcuni additivi consentono di migliorare anche sensibilmente la digeribilità delle fibre.

Il quinto è un consiglio per il futuro. E’ fondamentale produrre fieni e insilati di grande qualità ed averli disponibili in quantità, aumentare in azienda la possibilità di stoccaggio e fare contratti di acquisto dei concentrati, perché ciò permette di avere quella stabilità economica e finanziaria che consente una migliore gestione delle emergenze.