Le proteste degli agricoltori, iniziate nel mese di dicembre in vari Paesi europei, dilagano anche in Italia.

A capo della movimentazione i Comitati Riuniti Agricoli (C.R.A.), un gruppo indipendente di agricoltori e allevatori, che si dichiarano indignati per le politiche agricole dell’Unione europea e per le scelte fatte dal governo nazionale, appoggiate dai principali sindacati agricoli. L’agitazione è indetta ad oltranza a difesa dell’agricoltura e dei territori, ma anche del lavoro e delle piccole imprese, dall’attacco delle importazioni e dalle strategie politiche ritenute vessatorie per il settore, come si legge nella locandina manifesto divulgata in questi giorni (clicca QUI).

“In meno di quindici giorni siamo riusciti a mettere in piedi tutto ciò – ha dichiarato ai nostri microfoni il presidente Danilo Calvani – abbiamo iniziato ad organizzarci con gruppi WhatsApp e Facebook, per poi individuare dei referenti regionali ed incontrarci sul territorio. Siamo stanchissimi ma soddisfatti, e questo è solo l’inizio. Tra tre o quattro giorni le proteste raggiungeranno la loro massima espressione, non posso dirvi di più ma avrete modo di vederlo.”

Ieri, 22 gennaio 2024, sono state avviate le prime azioni pubbliche, con la discesa in strada di numerosi trattori, che hanno marciato a velocità ridotta in diverse città del Paese: Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Milano, Torino, Cuneo, Vercelli, Frosinone, Latina, Viterbo, Spoleto, Bastia Umbra, Grosseto, Pescara, Ancona, Civitanova Marche, Napoli, Catanzaro, Crotone, Lametia Terme, Noci e Marsala. Numerose altre città si uniranno oggi e nei giorni a venire con sit-in e presidi, come si legge sulla pagina facebook ufficiale dedicata alla protesta, denominata “C.R.A. PER LA MOBILITAZIONE NAZIONALE”, sulla quale è documentata in tempo reale, attraverso post e video, la situazione da nord a sud.

Intanto a livello europeo aumentano i Paesi interessati dalle agitazioni: accanto alla Francia e alla Germania troviamo adesso anche la Polonia, il Belgio, la Romania e, appunto, l’Italia. Intervistato sulla situazione di tensione che si sta espandendo a macchia d’olio, il vicepremier e ministro dell’Agricoltura del Belgio, David Clarinval, alla guida della presidenza di turno Ue, questa mattina al suo arrivo al Consiglio Agrifish  ha dichiarato: “La rabbia degli agricoltori è multifattoriale, vediamo che non viene espressa necessariamente per gli stessi motivi in un Paese o in un altro. Ciascun Paese deve quindi essere in grado di affrontare e fornire risposte alle legittime aspettative degli agricoltori“. Clarinval ha anche aggiunto che sicuramente, a livello europeo, devono tenere conto maggiormente dell’importanza strategica che riveste l’agricoltura nel fornire cibo in quantità e qualità ma anche della necessità, per gli agricoltori, di ottenere una remunerazione significativa.