Ai veterani di quella che è la Rassegna Internazionale dell’Agricoltura, oggi più informalmente chiamata Fieragricola, l’edizione di quest’anno è apparsa come un ritorno ai fasti del passato dove si diceva che non ti basta un giorno per visitarla tutta e tante sono le novità da farti venire il mal di testa. Gli organizzatori parlano di circa 100.000 presenze in crescita del 45% rispetto all’edizione 115 del 2022, e non facciamo fatica a crederci.

Ineccepibile come sempre l’organizzazione, e il contesto delle proteste degli agricoltori in ogni angolo dell’UE, e quindi anche in Italia, non ha stimolato azioni di dissuasione nel visitare la Fiera considerata, correttamente, un momento tecnico e un’occasione per allevatori e agricoltori per incontrarsi tra di loro e con i fornitori. Quello che è certo, è che tutti noi operatori della zootecnia e dell’agricoltura abbiamo bisogno delle fiere, utili per mostrare e conoscere le innovazioni tecnologiche, ma anche per parlare di presente e di futuro. Le manifestazioni degli agricoltori europei sono di fatto contro i governi nazionali e quello europeo, e uno sfogo della frustrazione di essere accusati dall’opinione pubblica di infinite nefandezze nel produrre cibo sano e disponibile per tutti. Le proteste accusano la Politica Agricola Comunitaria, e in particolar modo il Green Deal europeo, di mettere in difficoltà l’agricoltura e di frenarne profitto e crescita. In questa ormai cronica mancanza di comunicazione tra la produzione primaria, la politica, la distribuzione e l’industria, le fiere, e in particolare Fieragricola, sono il luogo e il momento per dialogare perché poi alla fine “siamo tutti sulla stessa barca”. Negli oltre 140 eventi di aggiornamento e dialogo, spesso gli agricoltori si sono confrontati con gli esperti e con i decisori politici, con educazione e voglia di migliorarsi.

In questi ultimi anni gli allevamenti hanno fatto passi da gigante nella riduzione dell’utilizzo degli antibiotici, nella conversione verso le energie rinnovabili come fotovoltaico e biogas, nell’utilizzo razionale degli agrofarmaci e dei concimi chimici, e nella qualità della vita degli animali d’allevamento, senza però che l’opinione pubblica se ne sia, purtroppo, accorta. Durante l’edizione 2024 di Fiera Agricola si è parlato molto di questo e le aziende espositrici, anticipando i tempi, hanno presentato un numero elevatissimo di novità in grado di dare agli allevatori e agli agricoltori la possibilità di essere sostenibili da un punto di vista sociale, economico e ambientale.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa ufficiale di Fieragricola con tutti i dettagli.

116ª Fieragricola: chiude oggi con quasi 100 mila visitatori la “casa” dell’innovazione in agricoltura.  

Negli 11 padiglioni 820 aziende da 20 paesi. Operatori in aumento del 45% sulla precedente edizione.

Verona, 3 febbraio. La 116ª Fieragricola di Verona chiude oggi dopo quattro giornate di manifestazione registrando quasi 100mila visitatori. Un risultato in aumento del 45% rispetto alla precedente edizione che consolida il ruolo dell’evento quale salone internazionale di riferimento in Italia per il settore agricolo. Merito del format trasversale che abbraccia tutti i settori dell’agribusiness: meccanizzazione agricola, zootecnia, energie rinnovabili, servizi, tecnologie per smart irrigation, digitalizzazione e biosolution per la difesa del suolo.

In fiera, dal 31 gennaio al 3 febbraio, 820 aziende da 20 paesi hanno incontrato negli 11 padiglioni buyer da 28 nazioni, oltre all’Italia: Albania, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cile, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Guatemala, Kazakhstan, Kenya, Macedonia del Nord, Mozambico, Pakistan, Polonia, Repubblica Ceca, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria e Uzbekistan.

Gli operatori stranieri sono selezionati sulla base delle richieste degli espositori con la collaborazione dell’Agenzia ICE del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Veronafiere, infatti, su tutti i suoi prodotti più importanti sta spingendo per accelerare il processo di internazionalizzazione e Fieragricola può giocare un ruolo primario, in uno scenario internazionale che riconosce all’Italia alcune eccellenze, a partire dalle tecnologie innovative della meccanica agricola.

Oltre al business, successo per sezione convegnistica di Fieragricola con oltre 140 appuntamenti dedicati all’aggiornamento e alla formazione professionale degli imprenditori agricoli, con un focus particolare sui cambiamenti climatici.

«Questa edizione di Fieragricola ha ribadito il valore dell’evento, considerato ormai la casa di tutti gli imprenditori agricoli – ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Innovare in agricoltura è fondamentale per il futuro di tutti noi e questa fiera rappresenta lo strumento migliore per scoprire le ultime novità del settore e fare il punto sull’evoluzione sostenibile di tutta la filiera, insieme a aziende, buyer, mondo della ricerca e istituzioni. Ringraziamo in particolare il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida per aver sottolineato durante il taglio del nastro la valenza di Fieragricola, definendola gioiello organizzativo e modello per aiutare a far evolvere il sistema di qualità agroalimentare italiano».

«Per organizzare questa edizione di Fieragricola – ha spiegato l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese –, ci siamo confrontati con la rapida evoluzione degli scenari di mercato all’interno delle filiere agricole, zootecniche, agroenergetiche, insieme alle criticità legate al climate change. Abbiamo quindi reso la manifestazione ancora più rispondente alle esigenze di aziende e visitatori, incrementando il numero di espositori e top player per ogni settore merceologico, aumentando anche gli operatori nazionali, soprattutto dal centro-sud Italia e quelli esteri, dai paesi dell’Est Europa, dell’Africa e del Medio Oriente. Ha inoltre ripagato la scelta di potenziare il livello di specializzazione delle aree tematiche e puntare sull’Agricoltura 4.0, con un’offerta di tecnologie digitali, robotica, e intelligenza artificiale».