Ogni essere umano racchiude in sé un patrimonio di esperienza di vita, di immaginazione, di tradizioni che si tramandano da generazioni. Il “nuovo” che avanza e che a fatica si fa spazio in questo vasto patrimonio, è oggi un elemento indispensabile per le aziende che vogliono investire in quei luoghi dove è spesso difficile discostarsi dall’idea di tradizione. Ne parliamo con Daniela Senatore, fondatrice di Biancamore il made in Italy dei prodotti per la cura al benessere, a base di latte di bufala.

Laureata in Economia a Milano, dove per 10 anni ha lavorato nei diversi ambiti della cosmetica, Daniela ha rinnovato il tradizionale modello d’impresa  della sua amata Paestum, quando dopo anni vissuti nella baraonda milanese, è ritornata a vivere riscoprendo la bellezza della semplicità e i ritmi a portata d’uomo, che la caratterizzano.

Daniela, com’è nato Biancamore?

«Durante la mia prima gravidanza, uno sfogo cutaneo mi ha causato notevoli disagi tra prurito, pelle secca e forte irritazione. Non potendo utilizzare prodotti chimici ho tentato di risolvere informandomi sui rimedi naturali; tra questi, mi incuriosisce il latte. Così ho chiesto a mio marito, titolare di un’azienda bufalina, di portarmi del puro latte di bufala da diluire in vasca con dell’acqua tiepida. Dopo mezz’ora le bollicine si sono attenuate e ho notato che la mia pelle era estremamente nutrita. Ho raccontato l’esperienza a una mia amica, docente di farmacia dell’Università di Salerno, domandandole se ciò avesse un fondamento scientifico. Dagli studi che poi sono stati condotti, abbiamo scoperto che il latte di bufala contiene il triplo dei grassi del latte vaccino, questi producono un film sulla pelle che occlude i pori per prevenire la naturale evaporazione dell’acqua sull’epidermide e inoltre, è ricco di lattoferrina  quindi produce un effetto anti-age. Da quel momento, è scattata in me una scintilla: produrre una linea di prodotti utilizzando il latte di bufala, un ingrediente efficace e simbolo della mia terra».

 Il nome “Biancamore” è riferito al colore del bianco latte?

«Il bianco, rappresenta  l’essenza del nostro prodotto. E’ il colore della rilassatezza, della purezza. E’ il candido profumo dei panni appena stesi.  Non a caso, le creme sono state pensate per proprio creare quella sensazione  di carezza, di coccola quotidiana».

Il latte utilizzato è frutto di economia circolare?

«I prodotti per la cura della pelle, sono in latte di bufala campana DOP, non lavorato. I tessuti invece, provengono dal latte dell’azienda agricola Barlotti, una delle aziende agricole più antiche di Paestum, con cui li realizziamo in fibra di latte utilizzando del latte vaccino scaduto, da cui poi viene estrapolata la caseina e filata nel Micromodal, una sorta di cotone molto morbido e traspirante. Un’ottima risorsa ecosostenibile».

Un prodotto made in Italy o made in Paestum?

«Il richiamo alle nostre origini, è sempre presente.  Ma tutto questo, non sarebbe potuto esistere se non avessi studiato a Milano. Gli anni di lavoro e formazione sono stati fondamentali. Per questo considero Biancamore un prodotto figlio dell’unione tra il nord e il sud. Un connubio tra l’efficienza e il rigore tipico del nord Italia e il calore, la tranquillità e ritmi di vita a portata d’uomo, che caratterizzano il sud».

Qual è il concept della linea?

«Quando ho lanciato la linea, l’idea era di renderla molto più di un semplice brand di prodotti per la pelle; volevo fosse un’esperienza sensoriale, un viaggio alla riscoperta dei piccoli piaceri. E poi c’è la voglia di dare lustro alle ricchezze del nostro territorio, come il succo di melagrana bio che misceliamo nelle creme e l’olio extra vergine d’oliva per il sapone, ricchi di polifenoli e vitamina E».

Origini, innovazione e territorio: c’è qualcos’altro da aggiungere a questa storia?

«La famiglia. Mio fratello Pasquale anche lui laureato in Economia finanziaria a Milano, è stato parte integrante di questo progetto tanto quanto me. Senza di lui, Biancamore non sarebbe la stessa di oggi. La figura degli uomini della mia vita in particolare mio marito e mio figlio, hanno avuto un ruolo imprescindibile nella mia carriera professionale».

Daniela Senatore e Pasquale Senatore.

 

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