Una network meta-analisi condotta dall’Università autonoma di Barcellona ha valutato l’efficacia di diversi catturanti per ridurre l’aflatossina M1 nel latte vaccino in caso di contaminazione da aflatossina B1 negli alimenti zootecnici.

Le aflatossine sono metaboliti secondari prodotti principalmente da Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus che si sviluppano durante la raccolta, il trasporto o lo stoccaggio in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli. La presenza di aflatossine è maggiore nelle regioni a clima caldo e umido e rappresenta un rischio elevato per gli animali e per l’uomo.

L’aflatossina B1 (AFB1) è più tossica rispetto alle aflatossine B2, G1 e G2, e viene idrolizzata nel fegato delle vacche da latte in aflatossina M1 (AFM1) poco dopo l’ingestione (~ 5 min) con un tempo stimato di escrezione nel latte di 6 ore. Veldmann et al. (1992) hanno riportato che il passaggio di AFM1 nel latte è altamente correlato con la produzione di latte, con un range che andava dall’1 al 6% dell’ingestione di AFB1.

L’aflatossina B1 e l’AFM1 sono altamente tossiche e classificate come molecole cancerogene del gruppo 1 per l’uomo (IARC, 2002). La Federal Drug Administration (FDA) e la Commissione europea hanno stabilito livelli di residui massimi di queste 2 molecole negli alimenti e nel latte rispettivamente di 20 e 0.5 μg/kg per la FDA, e di 5 e 0.05 μg/kg per la Commissione europea (FDA, 2000; CE, 2006). Nelle vacche da latte, oltre alla contaminazione del latte, l’aflatossina induce infiammazione del fegato e abbassa le difese immunitarie, riduce l’ingestione di sostanza secca (DMI) e le performance riproduttive e produttive quando le diete risultano essere contaminate con concentrazioni di AFB1 superiori ai 100 μg/kg della SS base.

Il ruolo dei catturanti

Per ridurre l’effetto negativo della contaminazione da aflatossine negli animali e nei prodotti di origine animale, sono state vagliate diverse strategie, e sono stati sviluppati metodi fisici e chimici da utilizzare dopo la raccolta per ridurre il carico di micotossine nelle colture. Tuttavia, l’applicazione di questi metodi è limitata perché sono costosi, diminuiscono il valore nutrizionale delle materie prime e possono rilasciare residui chimici nell’ambiente.

I catturanti (MTB) si sono dimostrati efficaci nel legare le micotossine provenienti da alimenti contaminati. Hanno infatti la capacità di adsorbire le micotossine nella loro matrice mediante interazioni fisiche e chimiche e di diminuire il loro assorbimento nel tratto gastrointestinale degli animali. Tuttavia, la natura non specifica del meccanismo di legame può causare l’adsorbimento anche di altri nutrienti, come amminoacidi e vitamine, per questo dovrebbero essere adottati con cautela. Test in vitro hanno dimostrato che la capacità di adsorbimento dei diversi catturanti risulta essere elevata per l’aflatossina. Tuttavia, è importante testare l’efficacia dei catturanti anche in vivo. Nelle vacche da latte, il catturante viene integrato nella dieta al fine di ridurre il contenuto di AFM1 nel latte in seguito all’assorbimento dell’AFB1 presente negli alimenti contaminati.

L’obiettivo

Uno studio condotto presso l’Università autonoma di Barcellona (Spagna) ha utilizzato i dati provenienti da articoli presenti in letteratura per valutare l’efficacia di diversi catturanti per ridurre la presenza di aflatossina M1 (AFM1) nel latte.

E’ stata utilizzata la tecnica della network meta-analisi, un nuovo strumento di analisi delle evidenze che permette di confrontare tre o più trattamenti destinati alla medesima indicazione clinica che non sono mai stati comparati direttamente in studi clinici. E’ stata quindi condotta una ricerca bibliografica per individuare gli articoli riguardanti la ricerca condotta in vivo provenienti da diversi database. I criteri di inclusione erano: in vivo, vacche da latte, descrizione dell’MTB utilizzato, dosi di MTB, presenza di aflatossine nella dieta e concentrazione di AFM1 nel latte.

I risultati sono stati pubblicati il 6 giugno 2023 sul Journal of Dairy Science.

I risultati

Sono stati selezionati ventotto documenti con 131 data point. I catturanti utilizzati negli studi erano alluminosilicato idrato di sodio e calcio (HS-CAS), pareti cellulari di lievito (YCW), bentonite e miscele di diversi catturanti (MX). Le variabili di risposta erano rappresentate dalla concentrazione di AFM1, dalla diminuzione di AFM1 nel latte, l’AFM1 totale escreto nel latte e il passaggio di aflatossina dall’alimento all’AFM1 del latte. I dati sono stati analizzati con le procedure CINeMA e GLIMMIX con il WEIGHT statement di SAS (SAS Inst. Inc.).

La concentrazione di AFM1 nel latte è diminuita in seguito all’utilizzo di bentonite (0.3 μg/L ± 0.05; media ± SE) e di HS-CAS (0.4 μg/L ± 0.12), e tendeva a diminuire con MX (0.6 μg/L ± 0.13), ma era simile in seguito all’utilizzo di YCW (0.6 μg/L ± 0.12), rispetto al controllo (0.7 μg/L ± 0.12). La diminuzione percentuale di AFM1 nel latte era simile per tutti i catturanti e diversa rispetto al controllo, con un range di diminuzione che andava dal 25% per la YCW al 40% per la bentonite. L’escrezione di AFM1 nel latte era inferiore per YCW (5.3 μg/L ± 2.37), HS-CAS (13.8 μg/L ± 3.31) e MX (17.1 μg/L ± 5.64) mentre non appariva influenzata dall’utilizzo della bentonite (16.8 μg/L ± 3.33) rispetto al controllo (22.1 μg/L ± 5.33). Il passaggio di aflatossina B1 dagli alimenti al latte (come AFM1) era più basso dopo utilizzo di bentonite (0.6% ± 0.12), MX (1.04% ± 0.27) e HS-CAS (1.04% ± 0.21) e non appariva influenzato dopo utilizzo di YCW (1.4% ± 0.10), rispetto al controllo (1.7% ± 0.35).

Conclusioni

Sulla base dei risultati ottenuti gli autori hanno concluso che i catturanti valutati sono efficaci nel ridurre la presenza di AFM 1 nel latte

La bentonite è risultata essere quello con l’effetto più importante sulla riduzione del trasferimento di AFM 1 mentre le pareti cellulare del lievito (YCW) hanno avuto l’effetto più basso. Tuttavia, l’interpretazione degli studi in vivo dipende fortemente dal rapporto MTB:aflatossina e suggerisce la necessità di sviluppare un metodo standard per valutare l’efficacia dei catturanti in vivo.

Tratto da: “A network meta-analysis on the efficacy of different mycotoxin binders to reduce aflatoxin M1 in milk after aflatoxin B1 challenge in dairy cows” di A. Kihal, M. Rodríguez-Prado e S. Calsamiglia*. J. Dairy Sci. 106. https://doi.org/10.3168/jds.2022-23028.