Origine e diffusione

La Maremmana è conosciuta come la razza della maremma toscana e laziale, e discende dal Bos Taurus Macroceros, il bovino dalle grandi corna (razza grigia della steppa) che dalle steppe asiatiche si è diffuso in Europa. I reperti archeologici di Caere (Cerveteri) e la testa taurina del museo di Vetulonia sono la conferma che la razza Maremmana occupava le attuali aree di allevamento (maremma toscana e laziale) fin dai tempi degli Etruschi. Nel tempo i bovini sono stati poi esportati in varie zone e diversi Paesi. Ad esempio, i Granduchi di Toscana esportavano i tori maremmani nei loro possedimenti in Ungheria per rinsanguare la razza Pustza. Con la progressiva bonifica dei terreni paludosi, la razza ebbe un notevole impulso tra le due guerre mondiali, grazie anche ad una intensa opera di selezione. La Maremmana in passato era una razza “da lavoro” e “da carne” ed il secondo dopoguerra, contraddistinto dalla meccanizzazione agricola e dalla riforma agraria, è stato l’evento che ha portato alla sua diminuzione in termini numerici. Oltre ciò, anche gli incroci hanno ulteriormente ridotto il numero dei capi in purezza.

Oggi continua il mantenimento e la valorizzazione della razza Maremmana che è conosciuta come “razza da carne”, ma anche come simbolo di biodiversità.

Questa razza è diffusa maggiormente nella sua culla d’origine, ovvero nelle regioni Lazio e Toscana, in particolare nelle province di Grosseto, Viterbo, Roma, Terni, Latina, Pisa, Livorno e Arezzo, ma possiamo trovare bovini maremmani, in minor numero, anche in altre regioni, come Marche, Umbria, Basilicata e Puglia. L’interesse verso questa razza è cresciuto anche da parte di operatori stranieri, in particolare spagnoli e centro americani, che vedono nella Maremmana il mezzo ideale per la valorizzazione di ambienti particolarmente difficili.

L’allevamento è di tipo brado: gli animali vivono all’aperto per tutto l’anno, riparandosi nelle macchie durante l’inverno. Le mandrie al pascolo vengono gestite, ancora oggi, dai butteri in sella ai cavalli maremmani. In primavera avviene la marcatura a fuoco dei soggetti di 1 anno e le vacche vengono imbrancate con i tori. La stagione delle monte dura circa 3 mesi: vengono formati dei gruppi di monta in cui il toro viene inserito con un rapporto di 1:20/30. Riguardo l’alimentazione, oltre all’erba di pascolo e ghiande dei boschi, vengono integrati fieno e granaglie; i bovini maremmani può essere somministrato anche foraggio di qualità inferiore.

Associazione allevatori

Nel 1957 è stata fondata l’Associazione Nazionale Allevatori Bovini da Carne (ANABIC) con sede a S. Martino in Colle (PG), che promuove il miglioramento genetico, valorizza e diffonde le razze bovine autoctone italiane (Marchigiana, Chianina, Romagnola, Maremmana e Podolica) e detiene il Libro Genealogico Nazionale unico delle Razze Bovine Italiane da Carne, il cui Regolamento fu approvato nel 1969. L’associazione partecipa anche alle iniziative di carattere promozionale e divulgative, collabora ai programmi di ricerca degli Organismi statali competenti ed Università, e fornisce l’assistenza tecnica agli operatori stranieri interessati ad allevare le Razze Italiane.

Consistenza

I capi di razza maremmana iscritti all’ANABIC* sono 11593. Le regioni più rappresentative della razza sono quelle d’origine: il Lazio (con 8844 capi e 168 allevamenti) e la Toscana (con 2543 capi e 65 allevamenti). E’ diffusa anche in altre regioni italiane come Basilicata (con 93 capi e 5 allevamenti) e Puglia 8con 86 capi e 3 allevamenti).

Secondo i dati della BDN – Anagrafe Nazionale Zootecnica (aggiornati al 31/12/2020), che include anche i capi iscritti, in Italia sono allevati 14785 bovini di razza Maremmana. Nel dettaglio, in base alla categoria di animali sono così suddivisi in: 809 da 0 a 6 mesi, 2059 da 6 a 12 mesi, 1715 da 12 a 24 mesi, e 10202 da 24 mesi in su. In particolare, nel Lazio sono presenti 10269 capi ed in Toscana 3468, in totale.

Caratteristiche morfologiche

I bovini maremmani sono di taglia grande e sono caratterizzati da elevata rusticità, solidità, robustezza scheletrica e tonicità muscolare. Inoltre, sono longevi e raggiungono anche i 15-16 anni di età.

Di seguito sono riportate le caratteristiche morfologiche indicate dallo “standard di razza”.

La grande struttura ossea è leggera, gli arti sono molto solidi, gli unghioni sono duri, gli appiombi sono generalmente perfetti ed i piedi sono forti e ben serrati, con talloni alti. La capacità addominale è idonea a contenere alimenti a bassa digeribilità, e il dorso è lungo e largo. La pigmentazione è nera nelle parti del musello, fondo dello scroto, nappa della coda ed unghioni. La persistenza di peli rossi è limitata alla regione del sincipite, la coda è grigia e la depigmentazione è parziale nelle aperture naturali. La cute è fine, elastica e nera. La testa è leggera, con musello ampio.

Il dimorfismo sessuale in questa razza è rappresentato dal colore del mantello e dalla forma delle corna. Il mantello è di colore grigio, più scuro nei tori e più chiaro nelle vacche. Le corna sono un tratto caratteristico della razza: a forma di semiluna nei maschi ed a forma di lira nelle femmine; negli adulti il colore delle corna è bianco-giallastro alla base e nero in punta.

Maschi: per i tori il peso medio è di 10-12 quintali e l’altezza media è di 150 cm. Hanno il mantello grigio scuro. Il collo è ben proporzionato e muscoloso con giogaia sviluppata; il profilo superiore è marcatamente convesso.

Femmine: per le vacche adulte il peso medio è di 6 – 8 quintali e l’altezza media è di 145 cm. Le bovine hanno il mantello grigio chiaro, il collo è lungo e leggero con giogaia sviluppata, e il profilo superiore è più rettilineo. La mammella appare sviluppata e vascolarizzata, con tessuto elastico e spugnoso, quarti regolari e con capezzoli ben diretti e di giuste dimensioni per l’allattamento. I parti sono spontanei e sono concentrati in primavera. Le vacche possiedono una spiccata attitudine materna ed assicurano una produzione di latte abbondante per l’accrescimento giornaliero del vitello ( > 1 kg).

I vitelli nascono con i mantello color fromentino che, dopo 3 mesi d’età, diventa grigio. Alla nascita pesano 30-40 kg e rimangono con la madre fino ai 6/7 mesi d’età. Vengono poi svezzati e venduti, oppure rimangono in azienda per l’ingrasso.

Attitudine – Produzione di carne

La carne è di colore rosso intenso e molto saporita, e presenta un’ottima capacità di ritenzione idrica che favorisce la scarsa perdita di acqua durante la cottura. I bovini di questa razza sono magri e le loro masse muscolari possiedono infiltrazioni di grasso omogenee. E’ ricca in acidi grassi insaturi e polinsaturi e contiene bassi livelli di acidi grassi saturi e colesterolo. Inoltre, grazie al tipo di alimentazione fatto prevalentemente di erba, si ottiene una carne con ottime caratteristiche organolettiche. La produzione di carne deriva dai vitelli da ingrasso.

Miglioramento genetico

La selezione nella razza Maremmana ha lo scopo di produrre soggetti con spiccata attitudine ad essere allevati allo stato brado o semibrado, specialmente in ambienti difficili e con risorse foraggere scadenti o discontinue, producendo carni di buone caratteristiche qualitative. Ottima l’attitudine materna, elevata la longevità. Per la Maremmana il miglioramento dello sviluppo muscolare e degli accrescimenti giornalieri va conseguito conservando le preziose e peculiari caratteristiche di rusticità e frugalità. Nell’ultimo decennio la selezione di bovini più precoci ha permesso di anticipare l’età al primo parto di 120 giorni. Anche l’efficienza riproduttiva è migliorata in modo sensibile: l’interparto medio è diminuito di circa 60 giorni.

Centro di Selezione Torelli della Razza Maremmana

Dal 1996 le razze rustiche dispongono di stazioni di controllo dove si effettuano prove di performance sulla linea maschile. Il Centro di selezione della razza Maremmana è sito nell’Azienda agricola di Alberese (GR) e consente la selezione dei migliori tori da destinare alla riproduzione. Il Centro è dotato di semplici strutture zootecniche e ampie zone di boschi e pascoli dove gli animali in prova trascorrono buona parte del loro tempo. La tipologia dell’allevamento di queste razze, che presentano concentrazione delle nascite tra febbraio e aprile, prevede l’ingresso degli animali nel mese di novembre. L’uscita è contemporanea per tutti gli animali testati ed avviene nel mese di luglio, durante il quale vengono organizzate le aste pubbliche per la vendita dei riproduttori approvati.

Lo schema di selezione

Gli allevamenti delle razze Maremmana “di tipo brado” vengono distinti in fasce (A e B), in base al tipo di organizzazione aziendale. Le aziende che riescono a costituire gruppi di monta in purezza con un solo toro rientrano nella fascia A, essendo in grado di attribuire ai vitelli nati una corretta paternità. Le aziende che impiegano più tori per gruppo di monta non sono invece in grado di attuare fecondazioni controllate e vengono pertanto inserite nella fascia B. Dagli allevamenti di fascia A provengono i vitelli destinati ai Centri di Performance, le migliori femmine ed i maschi abilitati per legge alla riproduzione naturale. Le aziende di fascia B, invece, possono produrre esclusivamente femmine da rimonta ed animali da macello puri o meticci. Nella selezione delle fattrici si tiene conto, oltre alla genealogia ed alle caratteristiche morfologiche, anche della capacità materna e dell’efficienza riproduttiva, fattori fondamentali per la riuscita dell’allevamento di tipo brado.

Indici genetici

Indice Selezione Toro

L’Indice di selezione toro (I.S.T.) deriva dalla combinazione di due indici genetici: accrescimento e muscolosità. L’I.S.T. esprime la capacità del toro di crescere velocemente, di produrre tessuto muscolare, di fornire maggiori rese in carne, di conseguire un buono sviluppo generale e di avere una prole che soddisfi le esigenze del mercato. Il sistema di indicizzazione è basato su una procedura BLUP – Animal Model. L’indice di accrescimento comprende a sua volta due fasi e due relativi indici: dalla nascita all’inizio della prova (azienda di origine, numero ordine di parto, gruppo di performance) e durante la prova di performance (azienda di origine, gruppo di performance). I due indici così ottenuti sono combinati (0.3 Indice di Accrescimento Pre-performance e 0.7 Indice di Accrescimento in Performance). La muscolosità viene rilevata dalla media delle valutazioni lineari a fine prova performance da parte di tre esperti nazionali di razza e dipende dal gruppo di performance e dall’esperto. E’ inoltre considerata l’età alla fine del periodo come covariata di secondo grado. Si ottiene così l’indice genetico di muscolosità.

Clicca qui per consultare i dati relativi a torelli testati in performance test.

 

*(dati ANABIC aggiornati al 31/12/2020): le consistenze del Libro Genealogico includono sia gli animali iscritti ai Registri Principali Vacche e Tori, che hanno almeno due generazioni di ascendenti note (definiti dalla normativa comunitaria “di razza pura”), sia quelli iscritti al Registro Supplementare Vacche ed al Registro del Giovane Bestiame, che, pur appartenendo alla razza ed essendo iscritti al Libro, non possiedono una genealogia completa fino alla seconda generazione.

 

Fonte: ANABIC – Associazione Nazionale Allevatori Bovini da Carne