Le valutazioni dei consumatori nei confronti dei prodotti lattiero-caseari di pecore e capre: una prospettiva intercontinentale.

L’importanza dell’allevamento di piccoli ruminanti varia in base alla regione geografica e ciò si riflette nelle dimensioni della mandria, nei sistemi di produzione e nel tipo di prodotti disponibili. A questo proposito, il settore dell’allevamento europeo dei piccoli ruminanti (sia ovini che caprini) contribuisce ampiamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile descritti dalle Nazioni Unite (Animal Task Force, 2019). Questo settore produce il 6% della carne e il 3% della produzione di latte nell’Unione Europea, rappresentando una quota importante della produzione totale di bestiame in paesi europei come Regno Unito, Spagna, Italia, Francia e Grecia (Belanche et al., 2021).

Nei paesi in via di sviluppo, l’importanza dei piccoli ruminanti per il benessere socioeconomico delle persone in termini di nutrizione, reddito e benefici immateriali (ad esempio, risparmi, assicurazioni contro le emergenze, scopi culturali e cerimoniali) non può essere trascurata (Verbeek et al., 2007). L’America Latina ha uno dei più grandi allevamenti di carne e latte al mondo, che rappresenta circa il 25% della superficie terrestre produttiva di bestiame mondiale (Thornton et al., 2002). In America Latina, i sistemi di allevamento dei piccoli ruminanti vanno da allevamenti altamente intensivi a quelli rurali, fornendo una significativa fonte di reddito (Molento et al., 2011). Al contrario, l’Asia si caratterizza per allevamenti polivalenti, integrati in sistemi agricoli misti su piccola scala.

Il paese di origine dei consumatori è un fattore importante che influenza la loro percezione del cibo e il comportamento di acquisto (Cristea et al., 2015). Gli studi sulla percezione dei consumatori e la conoscenza del cibo e della nutrizione (ad esempio, grassi e acidi grassi) sono aspetti rilevanti per il settore della salute pubblica perché possono fornire spunti su come migliorare la consapevolezza dei consumatori delle informazioni nutrizionali (Vargas-Bello-Pérez et al., 2020). Finora non sono state pubblicate indagini sui consumatori incentrate sul consumo di prodotti lattiero-caseari di piccoli ruminanti. Ciò è necessario se i mercati lattiero-caseari vogliono identificare i profili e le aspettative dei consumatori.

In un lavoro recentemente pubblicato sull’autorevole rivista Journal of Dairy Science (Vargas-Bello-Perez et al., 2022) è stata valutata la conoscenza, gli atteggiamenti e le percezioni dei consumatori, nei confronti dei prodotti lattiero-caseari di pecore e capre. Sebbene i prodotti lattiero-caseari di piccoli ruminanti siano percepiti come alimenti comuni in molti paesi, è stato ipotizzato che le conoscenze, gli atteggiamenti e le percezioni dei consumatori nei confronti dei prodotti lattiero-caseari di pecore e capre sarebbero diversi all’interno e tra i continenti. Pertanto, è stata condotta un’indagine in America Latina (Messico e Cile), Europa (Italia, Spagna, Grecia e Danimarca) e Asia (Bangladesh). In questa indagine, è stato somministrato un questionario costituito da 21 domande a scelta multipla, che contemplavano aspetti sociodemografici (età, sesso, stato occupazionale, paese di origine, familiarità con il mondo rurale), e aspetti legati al consumo di prodotti lattiero-caseari ovi-caprini. Questo studio fornisce un contesto preliminare dell’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei prodotti lattiero-caseari di pecore e capre in tutti i continenti, che è un utile riscontro per tutte le parti coinvolte nell’industria lattiero-casearia, i consumatori e il settore della sanità pubblica. Accertare l’approccio che i consumatori hanno nei confronti dei prodotti lattiero-caseari dei piccoli ruminanti, aiuterà l’industria di settore a soddisfare le aspettative degli stessi e aiuterà a cercare le strategie di mercato più opportune.
Al questionario hanno risposto 1879 individui, di cui il 74% ha dichiarato di consumare prodotti lattiero-caseari ovi-caprini.

L’approccio statistico adottato ha messo in evidenza che, il comportamento dei consumatori per quanto riguarda la scelta dei prodotti lattiero-caseari ovi-caprini dipende da diversi fattori, tra i quali emergono principalmente: origine geografica, tipo di latte (ovino o caprino), frequenza nel consumo di questi prodotti, sesso, stato occupazione, caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei prodotti, aspetti etici, rispetto del benessere animale.

In merito all’origine geografica, è emerso che i maggiori consumatori di prodotti ovi-caprini sono quelli dei paesi europei (Italia, Grecia e Spagna su tutti), mentre il paese dove il consumo è ridotto è il Bangladesh. In generale, circa il 50% degli intervistati dichiara di consumare prodotti di entrambe le specie, anche nei paesi Mediterranei è emersa una maggiore preferenza per quelli ovini, contro un maggior consumo di prodotti caprini in Messico, Danimarca e Bangladesh. In generale, i motivi che frenano il consumatore nell’acquisto di questo prodotti sono la ridotta disponibilità sul mercato, odori e sapori molto intensi, poca conoscenza. La scarsa presenza dei prodotti sul mercato è sicuramente un aspetto che frena il consumo di un prodotto. Nei Paesi dell’America Latina, ad esempio, la produzione di latte ovino e caprino è molto bassa rispetto alla produzione globale (Pulina et al., 2018), ciò si riflette in qualche modo nel ridotto consumo, indipendentemente dalle variabili demografiche. Una situazione simile è stata rilevata in Bangladesh, dove il consumo di latticini ovini e caprini è saltuario.

Più del 50% degli intervistati ritiene che i prodotti lattiero caseari siano alimenti con spiccate proprietà salutistiche perché fonti di componenti nutrizionali (31,5%), sono naturali (20,2%), poco processati (15,1%), legati alla tradizione (13,4%) e facilmente digeribili (12,5%). Gli intervistati italiani sono quelli che hanno associato maggiormente il consumo dei prodotti ovi-caprini alle caratteristiche organolettiche e al concetto di tradizionalità.

In merito all’occupazione degli intervistati, è emerso che coloro che lavorano in ambito agricolo considerano i prodotti lattiero-caseari come fonti di benefici nutrizionali e li associano al benessere e alla salute. Questa percezione emerge maggiormente nel sesso maschile.

I sistemi di produzione dei piccoli ruminanti sono importanti per i paesi del Mediterraneo, in quanto preservano l’ambiente e il patrimonio culturale. Nello studio di Vargas-Bello-Perez et al. (2022), questi fattori possono spiegare il fatto che i consumatori del bacino del Mediterraneo conoscono e consumano (almeno una volta a settimana) prodotti lattiero-caseari ovi-caprini.
Il consumo diffuso di questi prodotti è probabilmente legato anche all’importanza economica dei piccoli ruminanti nel settore zootecnico rispetto ad altri paesi europei: l’Italia è il primo produttore di formaggio di pecora, la Spagna il secondo produttore di formaggio di capra (dopo la Francia con il settore caprino più specializzato; Miller e Lu, 2019) e la Grecia il primo produttore di latte di pecora nell’Unione Europea (ISMEA, 2021).

Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari nei Paesi mediterranei, i formaggi a denominazione di origine protetta (DOP) svolgono un ruolo chiave, in particolare per l’Italia (formaggio Pecorino) e la Grecia (formaggio feta), nei mercati nazionali e internazionali (Pulina et al., 2018). In un sondaggio italiano (ISMEA, 2019), gli intervistati hanno affermato di aver scelto se acquistare un prodotto in base prima alle caratteristiche organolettiche, poi all’origine dei prodotti. Hanno inoltre valutato il rapporto qualità-prezzo e la presenza di un marchio DOP. Dalla presente indagine, i consumatori riconoscono l’agricoltura locale e il gusto come caratteristiche dei prodotti dei piccoli ruminanti, seguiti dall’associazione con una dieta mediterranea, con l’eccezione del Bangladesh, dove i latticini erano per lo più associati al benessere e alla forma fisica. Infatti, i consumatori del Bangladesh hanno dichiarato che pagherebbero di più per i prodotti nutrizionali arricchiti. Secondo i risultati del sondaggio, i latticini di capra provenienti da un mercato locale sono più diffusi dei prodotti di pecora in Bangladesh. Inoltre, il latte di capra è particolarmente apprezzato in Bangladesh per le sue riconosciute proprietà terapeutiche (Hossain et al., 2004; Getaneh et al., 2016).

È interessante notare che attualmente il mondo sta vivendo una “transizione nutrizionale” caratterizzata da rapidi cambiamenti nella composizione e nella quantità delle diete; in particolare, le diete sono sempre più dominate da proteine animali, zucchero e grassi saturi (Rizvi et al., 2018). In questo senso, l’indagine fatta da Vargas-Bello-Perez e colleghi (2022) ha mostrano che questa transizione è riflessa dai 2 diversi tipi di profili: essere o non essere consumatori di prodotti lattiero-caseari di piccoli ruminanti. È generalmente noto che gli intervistati anziani sembrano percepire i prodotti lattiero-caseari come più vantaggiosi rispetto ai consumatori più giovani perché possono aiutare a contrastare i problemi di salute legati all’invecchiamento, come il colesterolo alto e l’aterosclerosi (Bimbo et al., 2017).

Nella presente indagine, le proteine, seguite da acidi grassi e vitamine, erano le sostanze nutritive dichiarate prioritarie dagli intervistati. Allo stesso modo, in un sondaggio sui consumatori polacchi, le proteine e gli acidi grassi (in particolare gli omega-3) sono stati segnalati come molto apprezzati dai consumatori, specialmente per quelli con un profilo “orientato alla salute” (Sajdakowska et al., 2020) o un alto livello dell’istruzione.

Per quanto riguarda i sistemi di produzione animale, comprese le pratiche rispettose del benessere degli animali, siano fortemente influenzanti nella scelta del consumatore. Infatti, è stata segnalata una preferenza positiva dei consumatori per i prodotti lattiero-caseari a bassa impronta di carbonio. È interessante notare che la Danimarca ha avuto più intervistati che scelgono i prodotti in funzione della loro sostenibilità, al contrario dei Greci che pongono minore attenzione a questo aspetto.

Questo è il primo studio che caratterizza l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei prodotti lattiero-caseari di piccoli ruminanti in diversi paesi e sono necessarie indagini più precise per fornire stime più accurate in futuro. Nonostante i limiti dello studio, alcuni aspetti emergenti legati alla qualità nutrizionale, alla sostenibilità e agli effetti ambientali dei latticini sembrano essere rilevanti nelle scelte dei consumatori, soprattutto per i giovani.

La presente nota è una sintesi del seguente articolo scientifico pubblicato sul Journal of Dairy Science dove è riportata tutta la letteratura citata: E. Vargas-Bello-Pérez, K. Tajonar, G. Foggi, M. Mele, P. Simitzis, A. Mavrommatis, E. Tsiplakou, M.R. Habib, M.G. Ronquillo (2022). Consumer attitudes toward dairy products from sheep and goats: A cross-continental perspective. Journal of Dairy Science, 105, 8718-8733. doi.org/10.3168/jds.2022-21894

Autori

Giuseppe Conte, Alberto Stanislao Atzori, Fabio Correddu, Antonio Gallo, Antonio Natalello, Sara Pegolo, Manuel Scerra – Gruppo Editoriale ASPA