Una grande cooperativa di produttori di latte di Roma ha chiesto a Ruminantia di quantificare l’aumento dei costi di produzione del latte bovino a causa della tensione sui prezzi degli alimenti zootecnici, dei concimi, dell’energia, etc., per avere argomenti inconfutabili per chiedere un aumento del prezzo del latte alla stalla. Non avendo questi 100 allevatori un metodo unico per gestire i loro conti economici, abbiamo potuto analizzare solo la variazione del costo della razione per le vacche in lattazione dalla fine del primo semestre del 2020 a tutto il 2021. Utilizzando le quotazioni della borsa merci di Bologna e il prezzo di mercato dei foraggi e degli integratori, abbiamo calcolato che su una razione standard questo costo è aumentato del 35%.

Dai dati provenienti da un gruppo di allevatori ad alta efficienza della Pianura Padana che condividono una “gestione professionale” del conto economico si è visto che il costo medio di produzione del latte oggi può superare i 45 centesimi al litro. Una media presuppone che c’è chi ha un valore più basso e altri che lo possono avere più alto.

Si ricorda che quanto si contabilizzano i ricavi di un allevamento di bovine da latte al prezzo del latte base, vanno sommati i premi qualità e l’IVA, e ripartiti su di essi le vendite del bestiame vivo e morto, la PAC e i contributi.

I proventi derivanti da altre attività, come la produzione di energia rinnovabile, i caseifici e i punti vendita, etc., vanno contabilizzati come altri rami d’azienda.

Questa perdurante situazione di aumenti dei costi di produzione, non controbilanciata da un crescita del prezzo del latte, se non si dispone di un sistema evoluto di controllo del conto economico e di una predisposizione mentale a prendere provvedimenti anche molto drastici, può causare la crescita dell’indebitamento nei confronti dei fornitori e delle banche.  

Ci sono livelli d’indebitamento e metodi “fai da te” di stesura dei piani di rientro verso i creditori che rendono di fatto fallite le aziende.

Vi suggeriamo quindi di compiere questi passaggi:

  • Dotarsi di un metodo professionale per archiviare i costi e i ricavi in modo da poter tenere sotto controllo questi parametri.
  • Farsi assistere da professionisti non in conflitto d’interesse per mettere sotto torchio sia i centri di costo che i ricavi.
  • Tenere scrupolosamente sotto controllo il livello d’indebitamento verso fornitori e banche prima di arrivare al punto di non essere più in grado di restituire il dovuto a meno di vendere tutta o parte dell’azienda.
  • Evitare sia nell’alimentazione che per tutte le altre spese tutto ciò che è superfluo.
  • Se i ricavi sono troppo bassi a causa di una bassa produzione o bassi parametri di qualità, è consigliabile agire ora perché i mesi di fine inverno fino ad inizio estate sono molto favorevoli alla produzione di latte.