Negli ultimi decenni le aziende di vacche da latte hanno raggiunto importanti traguardi ed oggi l’interesse principale degli allevatori è di aumentare le produzioni di latte per singolo capo, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza di produzione di latte, diluendo così i costi di mantenimento e riducendo l’impatto ambientale (Von Keyserlingk et al., 2013; Britt et al., 2018; Pulina et al., 2020; Gislon et al., 2020). Inoltre, il confronto economico tra allevamenti diversi (analisi di benchmarking), potrebbe essere importante per stimolare miglioramenti nella gestione verso target raggiungibili (Alvarez et al., 2008).

Particolare attenzione perciò va riposta all’efficienza tecnico-economica e al costo degli alimenti, essendo quelli che maggiormente incidono sul costo per litro latte dell’azienda zootecnica. A tal fine, i tecnici aziendali utilizzano degli indicatori sintetici di efficienza tecnico-nutrizionale ed economica, spesso ricavati dalla bibliografia scientifica o divulgativa internazionale. Questi indicatori sono molteplici e costituiscono parte fondamentale del monitoraggio dell’efficienza di una azienda bovina da latte.

In una ricerca pubblicata sul Journal of Dairy Science da Atzori e colleghi (2021), sono state monitorate 90 stalle italiane, situate in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna, nelle quali sono stati calcolati 16 diversi indicatori di efficienza tecnico-nutrizionale ed economica. Alcuni di questi indicatori riguardavano stime di Efficienza Alimentare o Feed Efficiency (FE), che rappresenta la capacità degli animali di convertire l’alimento in latte (St-Pierre, 2008), e l’efficienza di utilizzazione dell’energia o Net Energy Efficiency (NEE), che rappresenta l’efficienza di conversione dell’energia netta degli alimenti in energia del latte (St-Pierre, 2008). Altri indici, più legati all’efficienza economica, sono l’Income Over Feed Costs (IOFC), ovvero i ricavi al netto dei costi alimentari, e l’Income Equal Feed Costs (IEFC), che indica la produzione di latte necessaria a coprire i costi alimentari (Ondarza e Tricarico, 2017). È emerso che sia l’indice di conversione energetica (NEE) che l’indice dei ricavi al netto dei costi alimentari della mandria (IOFC) appaiono associati positivamente con l’efficienza alimentare (FE), anche se non sempre ad una buona FE corrisponde un’alta NEE o un alto IOFC. Questo suggerisce che i tre indicatori di efficienza alimentare\economica non possono essere sostituiti l’un l’altro, ma che andrebbero valutati insieme per poter avere un migliore e più ampio giudizio sui fattori che influenzano le performance della specifica realtà aziendale. Pertanto, per poter prendere decisioni di breve-medio periodo e per poter creare dei benchmark utili per le aziende da latte, risulta importante trovare pochi indici, capaci di sintetizzare le informazioni ed in grado di tenere sotto controllo contemporaneamente le principali aree che descrivono il processo produttivo.

In questo lavoro di ricerca sono stati sviluppati 5 nuovi indici, denominati indici aggregati, che racchiudono al loro interno le informazioni di tutti i 16 indicatori misurati nelle aziende campione.

I 5 “nuovi” indici aggregati mantengono le relazioni degli indici originali e la loro informazione, ma semplicemente la aggregano riferendo a:

  1. efficienza economica o “economic efficiency”;
  2. efficienza energetica o “energy efficiency”;
  3. punto di pareggio o “Break-Even Point”;
  4. rapporto tra il prezzo del latte e costo alimenti o “milk to feed price ratio”;
  5. potere d’acquisto degli alimenti o “bargaining power” (Figura 1).

Questi nuovi indici aggregati risultano non correlati l’un l’altro, perciò possono essere usati in modo indipendente per giudicare uno degli aspetti di efficienza aziendale. Un esempio di applicazione pratica può essere spiegato tramite il grafico a ragnatela in figura 1. La figura 1A indica il confronto fra l’azienda media (linea blu), ed un’azienda che ha performance vicine alla media per l’efficienza economica, elevata qualità del latte (milk price), ed un punto di pareggio (break even point) abbastanza basso. In figura 1B possiamo osservare diverse aziende a confronto, in ognuna delle quali è possibile pianificare un intervento tecnico economico diverso a seconda delle inefficienze osservate nelle singole realtà. In questo modo, per ogni area decisionale, possiamo vedere dove si posiziona una determinata azienda e definire dove intervenire per poter migliorare l’intera efficienza aziendale. In particolare, l’azienda sarà più efficiente se i valori degli indici aggregati saranno elevati per il valore di efficienza energetica, economica o per il potere d’acquisto mentre il punto di pareggio dovrebbe essere il più basso possibile. Con indici vicini al valore 0 vorrà dire che l’azienda si posiziona nella media di efficienza di quel gruppo di aziende.

Figura 1. Confronto delle performance delle aziende agricole tracciando indici aggregati: performance dell’azienda 1 (in verde) rispetto alla media delle aziende intervistate (in blu) (A), o performance di altre 3 diverse aziende scelte a caso e indicate con i diversi colori (B).

Figura 1A


Figura 1B

Il metodo proposto consente di poter caratterizzare e confrontare aziende zootecniche da latte italiane di aree differenti e, partendo da dati di input facilmente reperibili in azienda, di poter sviluppare degli indici aggregati in grado di descrivere aree di efficienza economica-nutrizionale delle singole aziende su cui concentrarsi per migliorare le performance.

Questo approccio consente di sorpassare i limiti del calcolo degli indicatori parziali, riuscendo così a dare un valore alle performances nutrizionali ed economiche aziendali riferendo ad una analisi complessiva del sistema produttivo, in condizioni di mercato o stagionali diverse oppure in sistemi produttivi differenti. I punteggi attribuiti ad ogni indice aggregato permettono di classificare le aziende in base alle loro performances e di individuare le aree aziendali di inefficienza sulle quali intervenire, semplificando così le scelte manageriali di breve-medio periodo e quindi favorendo il raggiungimento di una migliore efficienza aziendale. L’uso di questi indici è adatto per la classificazione delle aziende a livello regionale, o comunque di territorio, e permette di dare target di riferimento per quanto riguarda la gestione tecnica e di individuare dei punti critici su cui intervenire per migliorare il livello di efficienza delle aziende o dell’intera area analizzata.

Promuovere uno sviluppo armonico delle aziende da latte è anche lo scopo di ECOSOST FARM, progetto finanziato dalla Regione Lombardia (PSR 2014-2020 (FEASR): bando 2019, Operazione 1.2.01 “Progetti dimostrativi e azioni di informazione” – titolo Dimostrazione ed informazione di indici di efficienza e qualità delle produzioni aziendali per migliorare la redditività delle stalle da latte nell’ottica dello sviluppo sostenibile). Con EcoSost Farm sono in corso una serie di attività di sensibilizzazione, informazione e dimostrazione su come l’adozione degli indici aggregati per il perfezionamento delle buone pratiche di stalla, analisi di benchmarking e per il miglioramento delle performance. Sono anche inclusi il miglioramento della resilienza economica dell’azienda da latte e la riduzione degli impatti ambientali dell’allevamento. Grazie ad EcoSost Farm, le aziende zootecniche che insistono nei territori del fiume Adda sono i primi fruitori di questa operazione, oltre ad altre aziende dell’areale Padano, della Sardegna e del resto del territorio Italiano, incluse nelle azioni progettuali e che oggi hanno una concreta opportunità, sulla base di esperienze e tecniche acquisite, di migliorare la remunerazione del capitale e di ridurre l’impronta carbonica del latte prodotto, l’impronta dell’acqua, migliorare il benessere delle bovine e di ricavarne benefici economici, imputabili all’aumento dell’efficienza aziendale, al riconoscimento della qualità delle produzioni e delle esternalità positive fornite come benefici indiretti al consumatore o alla collettività

La presente nota è una sintesi del seguente articolo scientifico accettato per la pubblicazione sul Journal of Dairy Science, dove è riportata tutta la letteratura citata: Atzori A.S., Valsecchi C. Manca E., Masoero F., Cannas A., and A. Gallo (2021). Assessment of feed and economic efficiency of dairy farms based on multivariate aggregation of partial indicators measured on field. https://doi.org/10.3168/jds.2020-19764.

Altre informazioni e pubblicazioni sono reperibili nel sito di progetto.

 

Autori

Giuseppe ConteFabio CorredduAntonio GalloAlberto Stanislao AtzoriSara Pegolo, Manuel Scerra, Antonio Natalello – Gruppo Editoriale ASPA.